Addio alle cartelle esattoriali se il debito è troppo basso?

Gli ultimi sei mesi sono stati particolarmente intensi per i contribuenti. La chiusura di Equitalia è stata accompagnata dalla riassegnazione delle sue competenze e prerogative ad Agenzia delle Entrate Riscossione, e contestualmente è entrata nel vivo la procedura di definizione agevolata delle cartelle esattoriali. 
Tutto ciò ha richiesto uno sforzo mentale di adattamento non indifferente, da parte degli italiani, ma si prospetta un cambiamento che potrebbe almeno in parte ripagarli, evitando, in un futuro prossimo, una certa dose di stress e incombenze burocratiche. È infatti allo studio, alla Commissione della Camera, la proposta di legge n. 4042 che mira a modificare il D.P.R. n. 602/1973 in materia di riscossione tramite ruolo, e la Legge n.228 del 24 dicembre 2012 in materia di sospensione della riscossione delle somme iscritte a ruolo. 
La proposta di legge n. 4042 contiene inoltre una serie di disposizioni “di interpretazione autentica concernenti i termini per la notificazione degli atti e per la prescrizione dei crediti”. 
Stop alle cartelle esattoriali di piccolo importo
La prima e probabilmente più macroscopica variazione che apporterebbe detta misura, qualora fosse approvata, è l’innalzamento della somma minima per l’iscrizione a ruolo delle somme non versate. A oggi detta soglia è fissata a 10 euro (le vecchie 20mila lire, come da decreto del Presidente della Repubblica del 1973).
La proposta di legge n. 4042 stabilisce l’impossibilità a procedere per importi inferiori a 129 euro, equivalenti al triplo del contributo unificato di iscrizione a ruolo dovuto nel processo civile, nel processo amministrativo e in quello tributario. Detta modifica consentirebbe ai contribuenti e ad Agenzia delle Entrate Riscossione di evitare l’inutile dispendio di risorse, materiali e temporali, laddove l’importo originario sia considerevolmente basso. 
 
Quali dati diventeranno obbligatori?
Sarà necessario fornire, all’interno del ruolo di pagamento, alcune informazioni. Tra queste, il codice fiscale del debitore, la tipologia di ruolo in oggetto, la data in cui lo stesso diventa esecutivo e gli estremi dell’eventuale precedente atto di accertamento o atto presupposto. 
 
Cosa succederà in caso di richiesta di rateazione?
La presentazione di domanda per accedere a questo beneficio non implicherà, in caso lo stesso venga accordato, l’ammissione del debito. Inoltre, laddove decada il piano di dilazione in corso, se ne potrà ottenere uno ulteriore, a patto che sia stato pagato almeno un terzo delle rate scadute. Peraltro, la nuova rateazione potrà prevedere un maggior numero di pagamenti mensili. 
 
Come cambia il calcolo degli interessi?
Il tasso applicato alle somme sottoposte a rateizzazione o “congelate” sarà quello legale annuo fissato dal decreto del Tesoro, e non più il 4%. 
 
Pignoramento presso terzi
Qualora venisse approvata la proposta di legge n.4042 liberi professionisti e lavoratori autonomi sarebbero sottoposti agli stessi limiti stabiliti per chi percepisce stipendi, salari, o indennità relative a rapporti di lavoro, o a titolo di pensione. Gli ultimi sei mesi sono stati particolarmente intensi per i contribuenti

Gli ultimi sei mesi sono stati particolarmente intensi per i contribuenti Addio_Cartelle_Esattoriali

La chiusura di Equitalia è stata accompagnata dalla riassegnazione delle sue competenze e prerogative ad Agenzia delle Entrate Riscossione, e contestualmente è entrata nel vivo la procedura di definizione agevolata delle cartelle esattoriali
 
Tutto ciò ha richiesto uno sforzo mentale di adattamento non indifferente, da parte degli italiani, ma si prospetta un cambiamento che potrebbe almeno in parte ripagarli, evitando, in un futuro prossimo, una certa dose di stress e incombenze burocratiche.
 
È infatti allo studio, alla Commissione della Camera, la proposta di legge n. 4042 che mira a modificare il D.P.R. n. 602/1973 in materia di riscossione tramite ruolo, e la Legge n.228 del 24 dicembre 2012 in materia di sospensione della riscossione delle somme iscritte a ruolo
 
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La proposta di legge n. 4042 contiene inoltre una serie di disposizioni di interpretazione autentica concernenti i termini per la notificazione degli atti e per la prescrizione dei crediti”. 
 

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La prima e probabilmente più macroscopica variazione che apporterebbe detta misura, qualora fosse approvata, è l’innalzamento della somma minima per l’iscrizione a ruolo delle somme non versate. A oggi detta soglia è fissata a 10 euro (le vecchie 20mila lire, come da decreto del Presidente della Repubblica del 1973).
 
La proposta di legge n. 4042 stabilisce l’impossibilità a procedere per importi inferiori a 129 euro, equivalenti al triplo del contributo unificato di iscrizione a ruolo dovuto nel processo civile, nel processo amministrativo e in quello tributario. Detta modifica consentirebbe ai contribuenti e ad Agenzia delle Entrate Riscossione di evitare l’inutile dispendio di risorse, materiali e temporali, laddove l’importo originario sia considerevolmente basso
 

Quali dati diventeranno obbligatori?

Sarà necessario fornire, all’interno del ruolo di pagamento, alcune informazioni
 
Tra queste, il codice fiscale del debitore, la tipologia di ruolo in oggetto, la data in cui lo stesso diventa esecutivo e gli estremi dell’eventuale precedente atto di accertamento o atto presupposto
 
Cosa succederà in caso di richiesta di rateazione?
La presentazione di domanda per accedere a questo beneficio non implicherà, in caso lo stesso venga accordato, l’ammissione del debito
 
Inoltre, laddove decada il piano di dilazione in corso, se ne potrà ottenere uno ulteriore, a patto che sia stato pagato almeno un terzo delle rate scadute. Peraltro, la nuova rateazione potrà prevedere un maggior numero di pagamenti mensili
 
Come cambia il calcolo degli interessi?
Il tasso applicato alle somme sottoposte a rateizzazione o “congelate” sarà quello legale annuo fissato dal decreto del Tesoro, e non più il 4%
 
Pignoramento presso terzi
Qualora venisse approvata la proposta di legge n.4042 liberi professionisti e lavoratori autonomi sarebbero sottoposti agli stessi limiti stabiliti per chi percepisce stipendi, salari, o indennità relative a rapporti di lavoro, o a titolo di pensione
 
La redazione