Cosa fare in caso di illegittima segnalazione in Crif?

Se chiedete a un imprenditore qual è il suo peggiore incubo probabilmente vi risponderà indicando l’iscrizione in Centrale Rischi, il registro in cui vengono annotati i nominativi dei soggetti che hanno il conto in rosso, o che hanno “saltato” una o più rata del mutuo. Il provvedimento, infatti, può causare una vera e propria paralisi produttiva del soggetto interessato, e questa rischia di trasformarsi in sostanziale morte professionale, laddove non venga effettuata tempestivamente la cancellazione. 
Ebbene, a tali conseguenze si aggiunge l’amaro sapore della beffa nel caso in cui l’iscrizione in Centrale Rischi non sia stata determinata da una propria negligenza finanziaria, ma da un errore altrui. Sgomento e senso d’ingiustizia raggiungono infatti l’apice. Nei giorni scorsi è stata protagonista di una vicenda analoga un’azienda grossetana di servizi. Questa è stata inserita nel registro dei cattivi pagatori per un ammontare di 8 milioni e mezzo di euro, a fronte di un presunto credito non saldato di sei milioni e seicentomila. 
L’azienda dei servizi avrebbe lavorato con la Onif Finance srl, appartenente all’Unicredit Banca. Tuttavia Franco Miglianti, titolare dell’impresa, rigetta l’accusa affermando che gli importi in oggetto sono nettamente a di sopra di quanto fatturato. “Non arriviamo a una cifra tale neanche in dieci anni”, si giustifica. 
L’anomalia sarebbe emersa dopo che una delle quattro banche che lavorano con l’azienda ha informato il titolare dell’iscrizione in Crif. L’impropria segnalazione, a suo dire, potrebbe essere stata determinata da un caso di una somiglianza di nomi. 
L’impresa di cui è titolare Franco Miglianti vanta una rete di partner consolidata e ampia; essendosi aggiudicata un bando dell’ANCI ha lavorato infatti con Comuni e Province di tutta Italia. Qualora l’erronea segnalazione in Centrale Rischi non venisse cancellata in tempi rapidi, qualunque transazione finanziaria sarebbe preclusa, e bisognerebbe portare i libri in tribunale. Dal canto suo, per scongiurare questa eventualità, il legale ha annunciato il ricorso all’autorità giudiziaria e la richiesta del risarcimento del danno subito. 
 
 
Come sapere se sei stato iscritto nel registro dei cattivi pagatori?
 
L’iter corretto prevede che tu riceva un preavviso scritto presso il domicilio, nel quale siano chiariti i motivi che hanno originato il provvedimento. La notifica deve procedere di almeno due settimane la segnalazione in Crif. 
Se il preavviso non arriva, o arriva non rispettando suddetta tempistica l’iscrizione nel registro dei cattivi pagatori è illegittima, e hai diritto a ricevere un rimborso. 
Dal punto di vista legale puoi chiedere l’intervento del tribunale, anche tramite ricorso d’urgenza, ricordando che, se vuoi accedere al risarcimento, devi ricorrere al giudizio ordinario, che comunque comporta tempistiche lunghe. 
Un’alternativa è quella di interpellare direttamente la banca che ha effettuato l’iscrizione per ottenere la cancellazione. Se entro un mese non ricevi risposta, puoi chiedere l’intervento dell’Arbitro Bancario Finanziario pagando la cifra simbolica di 20 euro. 

Illegittima segnalazione in Crif? Illegittima_segnalazione_In_CRIF

Se chiedete a un imprenditore qual è il suo peggiore incubo probabilmente vi risponderà indicando l’iscrizione in Centrale Rischi, il registro in cui vengono annotati i nominativi dei soggetti che hanno il conto in rosso, o che hanno “saltato” una o più rata del mutuo. 
 
Il provvedimento, infatti, può causare una vera e propria paralisi produttiva del soggetto interessato, e questa rischia di trasformarsi in sostanziale morte professionale, laddove non venga effettuata tempestivamente la cancellazione
 
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Ebbene, a tali conseguenze si aggiunge l’amaro sapore della beffa nel caso in cui l’iscrizione in Centrale Rischi non sia stata determinata da una propria negligenza finanziaria, ma da un errore altrui. Sgomento e senso d’ingiustizia raggiungono infatti l’apice. 
 
Nei giorni scorsi è stata protagonista di una vicenda analoga un’azienda grossetana di servizi. Questa è stata inserita nel registro dei cattivi pagatori per un ammontare di 8 milioni e mezzo di euro, a fronte di un presunto credito non saldato di sei milioni e seicentomila. 
 
L’azienda dei servizi avrebbe lavorato con la Onif Finance srl, appartenente all’Unicredit Banca. Tuttavia Franco Miglianti, titolare dell’impresa, rigetta l’accusa affermando che gli importi in oggetto sono nettamente a di sopra di quanto fatturato. “Non arriviamo a una cifra tale neanche in dieci anni”, si giustifica. 
 
L’anomalia sarebbe emersa dopo che una delle quattro banche che lavorano con l’azienda ha informato il titolare dell’iscrizione in Crif. L’impropria segnalazione, a suo dire, potrebbe essere stata determinata da un caso di una somiglianza di nomi
 
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L’impresa di cui è titolare Franco Miglianti vanta una rete di partner consolidata e ampia; essendosi aggiudicata un bando dell’ANCI ha lavorato infatti con Comuni e Province di tutta Italia. Qualora l’erronea segnalazione in Centrale Rischi non venisse cancellata in tempi rapidi, qualunque transazione finanziaria sarebbe preclusa, e bisognerebbe portare i libri in tribunale. Dal canto suo, per scongiurare questa eventualità, il legale ha annunciato il ricorso all’autorità giudiziaria e la richiesta del risarcimento del danno subito
 

Come sapere se sei stato iscritto nel registro dei cattivi pagatori? Illegittima_Segnalazione_CRIF

L’iter corretto prevede che tu riceva un preavviso scritto presso il domicilio, nel quale siano chiariti i motivi che hanno originato il provvedimento. La notifica deve procedere di almeno due settimane la segnalazione in Crif
 
Se il preavviso non arriva, o arriva non rispettando suddetta tempistica l’iscrizione nel registro dei cattivi pagatori è illegittima, e hai diritto a ricevere un rimborso
 
Dal punto di vista legale puoi chiedere l’intervento del tribunale, anche tramite ricorso d’urgenza, ricordando che, se vuoi accedere al risarcimento, devi ricorrere al giudizio ordinario, che comunque comporta tempistiche lunghe
 
Un’alternativa è quella di interpellare direttamente la banca che ha effettuato l’iscrizione per ottenere la cancellazione. Se entro un mese non ricevi risposta, puoi chiedere l’intervento dell’Arbitro Bancario Finanziario pagando la cifra simbolica di 20 euro
 
La redazione