Gli intoccabili: ecco i beni che resistono ai pignoramenti

Si scrive legge sul sovraindebitamento, si legge provvedimento salvasuicidi. La misura, (n.3), introdotta nel 2012, comporta la possibilità, per chi abbia accumulato pendenze che non è in grado di saldare, di presentare al Tribunale un programma, denominato piano del consumatore, basato sul saldo percentuale dei creditori. 
La stesura di questa bozza è affidata a un organismo di composizione della crisi, costituito da specialisti del settore come commercialisti o avvocati; spetta poi al Giudice stabilire se il debitore sia o meno meritevole, ovvero se le pendenze a suo carico non derivino da sue colpe. In tal caso dà il via libera all’esecuzione del piano del consumatore, su cui i creditori non hanno alcuna voce in capitolo, dovendosi accontentare delle percentuali di saldo e stralcio proposte; contestualmente, vengono inibiti i pignoramenti. Ciò significa che né la casa né gli altri beni di proprietà possono essere intaccati dall’esecuzione forzata.
La legge antisuicidi mira a individuare un compromesso tra esigenze contrapposte: laddove il debito sia materialmente impossibilitato a estinguere integralmente le proprie pendenze, si tutela l’esigenza del creditore di recuperare almeno una parte dell’importo originario. 
Quali beni non possono essere sottoposti a pignoramento?
Al di là dei casi in cui si chiede l’applicazione della misura sul sovraindebitamento, resta fermo il diritto di privati ed enti di riscossione a ottenere il saldo delle cifre dovute. Tuttavia ci sono alcuni beni, materiali e immateriali, che sono, per così dire intangibili, o che, quantomeno, possono essere intaccati solo a condizioni ben precise. Ecco quali sono. 
La casa
Il pignoramento, nel caso di privati, è permesso per qualunque importo mentre, in presenza di debiti con il Fisco, è sottoposto ad alcuni limiti. Ad esempio, il debito non deve essere inferiore a 120mila euro, come pure il valore degli immobili di proprietà del debitore; la casa in questione deve, inoltre, essere l’unica che gli appartiene, e dove risiede, dopo averla accatastata come civile abitazione.
Stipendio e pensione
Gli ultimi in ordine di tempo non possono essere toccati. La remunerazione del lavoratore può essere pignorata, prima di essere erogata o dopo essere stata accreditata in banca, per un massimo di un quinto. Se la cifra è inferiore o uguale a 2.500 euro il tetto massimo è di un decimo; per importi compresi tra 2.500 e 5.000 è invece di un settimo. 
Anche per le pensioni la cifra massima pignorabile è di un quinto tuttavia, nel caso in cui la trattenuta avvenga “alla fonte”, cioè presso l’ente di previdenza erogatore, la quota va calcolata dopo aver decurtato il minimo vitale o di sopravvivenza, equivalente a una volta e mezza l’assegno sociale (672, 10 euro).
Beni di famiglia 
Questi, tra cui si annoverano letti, tavoli, sedie, armadi, frigorifero, fornelli e lavatrice, sono definiti dal codice “assolutamente impignorabili”. Si tratta infatti di oggetti praticamente indispensabili allo svolgimento delle attività vitali, e quindi al mantenimento della routine familiare. 
Auto e polizze vita 
Se il veicolo è necessario ai fini dello svolgimento dell’attività lavorativa non può essere oggetto di fermo amministrativo. Neanche eventuali assicurazioni possono essere pignorate. 
Beni cointestati
Possono essere intaccati fino a un massimo del 50%. Se è possibile dividerli in natura, si procede a una spartizione fisica, negli altri casi, invece, si opta per una vendita integrale consegnando metà dell’incasso al creditore. 

Si scrive legge sul sovraindebitamento, si legge provvedimento salvasuicidi

Pignoramento_beniLa misura, (n.3), introdotta nel 2012, comporta la possibilità, per chi abbia accumulato pendenze che non è in grado di saldare, di presentare al Tribunale un programma, denominato piano del consumatore, basato sul saldo percentuale dei creditori. 
 
La stesura di questa bozza è affidata a un organismo di composizione della crisi, costituito da specialisti del settore come commercialisti o avvocati.
 
Spetta poi al Giudice stabilire se il debitore sia o meno meritevole, ovvero se le pendenze a suo carico non derivino da sue colpe. 
In tal caso dà il via libera all’esecuzione del piano del consumatore, su cui i creditori non hanno alcuna voce in capitolo, dovendosi accontentare delle percentuali di saldo e stralcio proposte; contestualmente, vengono inibiti i pignoramenti. 
 

Ciò significa che né la casa né gli altri beni di proprietà possono essere intaccati dall’esecuzione forzata.

La legge antisuicidi mira a individuare un compromesso tra esigenze contrapposte: laddove il debitore sia materialmente impossibilitato a estinguere integralmente le proprie pendenze, si tutela l’esigenza del creditore di recuperare almeno una parte dell’importo originario. 
 

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Al di là dei casi in cui si chiede l’applicazione della misura sul sovraindebitamento, resta fermo il diritto di privati ed enti di riscossione a ottenere il saldo delle cifre dovute. 
Tuttavia ci sono alcuni beni, materiali e immateriali, che sono, per così dire intangibili, o che, quantomeno, possono essere intaccati solo a condizioni ben precise. 
Vediamo quali sono 
 

La casa

casa_pignorataIl pignoramento, nel caso di privati, è permesso per qualunque importo mentre, in presenza di debiti con il Fisco, è sottoposto ad alcuni limiti. 
 
Ad esempio, il debito non deve essere inferiore a 120mila euro, come pure il valore degli immobili di proprietà del debitore; la casa in questione deve, inoltre, essere l’unica che gli appartiene, e dove risiede, dopo averla accatastata come civile abitazione.
 

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Stipendio e pensione

Gli ultimi in ordine di tempo non possono essere toccati. La remunerazione del lavoratore può essere pignorata, prima di essere erogata o dopo essere stata accreditata in banca, per un massimo di un quinto. 
Se la cifra è inferiore o uguale a 2.500 euro il tetto massimo è di un decimo; per importi compresi tra 2.500 e 5.000 è invece di un settimo. 
 
Anche per le pensioni la cifra massima pignorabile è di un quinto tuttavia, nel caso in cui la trattenuta avvenga “alla fonte”, cioè presso l’ente di previdenza erogatore, la quota va calcolata dopo aver decurtato il minimo vitale o di sopravvivenza, equivalente a una volta e mezza l’assegno sociale (672,10€).
 

Beni di famiglia 

Questi, tra cui si annoverano letti, tavoli, sedie, armadi, frigorifero, fornelli e lavatrice, sono definiti dal codice “assolutamente impignorabili”. 
 
Si tratta infatti di oggetti praticamente indispensabili allo svolgimento delle attività vitali, e quindi al mantenimento della routine familiare. 
 

Auto e polizze vita 

Se il veicolo è necessario ai fini dello svolgimento dell’attività lavorativa non può essere oggetto di fermo amministrativo. Neanche eventuali assicurazioni possono essere pignorate. 
 
Beni cointestati
Possono essere intaccati fino a un massimo del 50%. Se è possibile dividerli in natura, si procede a una spartizione fisica, negli altri casi, invece, si opta per una vendita integrale consegnando metà dell’incasso al creditore. 
 

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Da Redazione