Grillo: «basta cartelle pazze. Muriamo Equitalia»

Omicidi di Stato, con questa espressione il leader del M5S si riferisce ai suicidi causati “dall’abbraccio mortale” di Equitalia. E non si ferma qui, anzi rilancia con la campagna Twitter #MuriamoEquitalia. Nell’hashtag c’è già tutto. L’obiettivo è chiudere l’Agenzia di riscossione, anche a costo di ricorrere a gesti forti e provocatori. «Non ci fermeremo. Se dovesse essere necessario, mureremo l’ingresso delle sedi per non permettere alle cartelle pazze di uscire dagli uffici». Questo promette nel suo blog.
 
Equitalia si rinnova. Ma è solo una questione di facciata
L’Agenzia di riscossione, spesso al centro delle polemiche, nei giorni scorsi era sbarcata su Twitter, affrettandosi a precisare che l’account «ha scopo informativo, e non di assistenza diretta». Così il leader del M5S aveva commentato: «ricordategli che l’hashtag #AbolirEquitalia è anche una vostra priorità».
 
Quale riforma?
Beppe Grillo ricorda che Renzi aveva promesso di mettere mano a Equitalia entro il 2014. Le sue parole però, sono rimaste lettera morta. E ancora una volta, a fare le spese dell’immobilismo della politica sono stati «i piccoli imprenditori che, a causa delle vessazioni, nel migliore dei casi sono costretti a chiudere la propria attività e, quando purtroppo va male, sono spinti al suicidio». 
Insomma, il Movimento Cinque Stelle non si arrende, e ripropone la soppressione dell’Agenzia di riscossione. «Il progetto è sempre valido. Oggi più che mai. Sono infatti passati i sei mesi di tempo nei quali non è possibile ridiscutere una legge respinta dal parlamento. Chiediamo di inserirla di nuovo in calendario. Si è estinto il Patto del Nazareno? Allora facciamo un patto su questo. Chiamiamolo Patto di San Bernardino da Siena, protettore degli imprenditori onesti».
 

 

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