La disoccupazione è come una malattia. Giovani e anziani rispondono molto diversamente…

Milano, una famiglia di tre persone. Due genitori di 60 anni e un figlio di 20. Dopo un’esperienza trentennale in un’azienda petrolifera il padre perde il lavoro. Inizia così un triste walzer scandito da impieghi precari e scarsamente retribuiti. 
 
L’uomo però non si arrende, ed è risposto anche a cambiare città, per risollevare le sorti economiche della famiglia. Tuttavia il circolo vizioso occupazionale sembra destinato a durare, visto che le prospettive professionali per i giovani sono le stesse. E questi ultimi, in più, scontano il pedaggio di una sfiducia generazionale dura da vincere, considerando che, a differenza dei genitori, non hanno potuto sperimentare tempi migliori…