Nuova denuncia del Codacons ad una Banca

Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania, per due mutui stipulati da una nota Banca con un imprenditore del territorio. L’imprenditore, che a causa della crisi non ha potuto più onorare le rate del mutuo, considerato il tasso di mora, si è ritrovato in enorme difficoltà, costretto a pagare alla Banca interessi elevatissimi, ben oltre il cosiddetto “tasso soglia” che la Banca d’Italia stabilisce trimestralmente e al quale gli istituti di credito devono attenersi. Così l’imprenditore si è rivolto al Codacons, chiedendo aiuto e sostegno legale.
 
L’Avv. Carmelo Sardella dell’ufficio legale del Codacons, che difende per conto del Codacons l’imprenditore “stritolato” dal sistema creditizio, una volta verificata l’avvenuta applicazione di un tasso usurario da parte della banca e diffidata la stessa alla restituzione delle somme versate, ha avuto il compito di attivare l’azione giudiziaria. 
 
Anche perché, è importante ricordare che, il 9 Gennaio dello scorso anno, la Corte di Cassazione ha ribadito l’importante principio che qualora sia accertata l’applicazione da parte delle banche di un tasso usurario, assimilabile cioè a quello applicato dai tanti “cravattari” che ammorbano l’economia e la società travolta dalla crisi, allora si ha diritto alla restituzione degli interessi già versati alla banca e si ha diritto anche a non pagarne più fino all’estinzione del prestito o del mutuo”.
 
Una vicenda spiacevole, probabilmente molto diffusa, che merita un approfondimento giudiziario con un’indagine della magistratura per la verifica anche del corretto comportamento degli organi di vertice dell’Istituto di Credito, che, ricordiamo, sono tenuti a vigilare per impedire che venga superato il tasso soglia.
 
Assistiamo ad un sistema creditizio in cui i controlli sembrano saltati, perché “i controllati”, cioè le banche, possiedono le quote di maggioranza del “controllore”, cioè la Banca d’Italia”.
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