Riaperti i termini della definizione agevolata. Chi può accedere?

Prevista proroga rottamazione cartelle esattoriali 

Definizione_agevolata

 

Le indiscrezioni che si rincorrevano da alcune settimane si sono, alla fine, concretizzate. Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2018 ha infatti previsto la proroga della rottamazione delle cartelle esattoriali. Vediamo in dettaglio quali sono le categorie di contribuenti che ne potranno usufruire.

Buona la seconda, si spera…

La primavera scorsa eri stato ammesso alla misura ma, dopo aver fatto un po’ di conti, o magari a causa di spese inattese, non sei riuscito a onorare le due passate scadenze relative al pagamento delle prime rate? Oggi puoi tornare in gioco, a patto di saldare entro il 30 novembre l’ammontare previsto per luglio e settembre scorsi.

Via libera anche a chi non aveva onorato le rateizzazioni pregresse

Dalla prima tornata della definizione agevolata erano stati esclusi quanti al 24 ottobre 2016 avevano procedure di dilazione aperte e non erano in regola con i pagamenti. Questi, per beneficiare della definizione agevolata bis, dovranno inoltrare domanda agli sportelli di Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 31 dicembre prossimo, e pagare l’ammontare pendente entro il 31 maggio 2018.

…e le cartelle esattoriali più “giovani”?

Il provvedimento si applica anche ai ruoli fiscali e contributivi emessi tra il 1 gennaio e il 30 settembre scorsi. I contribuenti interessati devono presentare domanda di definizione agevolata entro il 15 maggio 2018, per poi “spalmare” l’importo da pagare in un massimo di cinque rate uguali tra loro da corrispondere a luglio, settembre, ottobre e novembre 2018 e febbraio 2019.

Riaprire i termini per l’accesso alla definizione agevolata rappresenta, in linea teorica, un’ulteriore opportunità, per i contribuenti, di chiudere i debiti e riprendere fiato. In concreto, però, alcune riflessioni sono inevitabili, e implicano, realisticamente, il ridimensionamento delle aspettative nutrite da un osservatore profano della materia. Sostanzialmente, la misura costituisce un condono – l’ennesimo – e quindi lancia (indirettamente) un messaggio certo non incoraggiante, ovvero, che onestà e puntualità non necessariamente pagano. D’altro canto, l’esiguo numero di rate previste per regolarizzare la propria posizione difficilmente sarà d’aiuto alla gran parte delle famiglie in difficoltà.

Viene quindi spontaneo chiedersi perché il Governo abbia deciso di puntare sulla rottamazione bis. La risposta è semplice: la necessità di intervenire sulle clausole di salvaguardia IVA e accise ha reso prioritario reperire nuove risorse finanziarie.

La redazione