Tassi d’interesse più alti del normale? Hai diritto a pagare solo la sorte capitale

Per fare impresa è necessario disporre di liquidità, e ciò significa rivolgersi a banche e finanziarie. Tuttavia, spesso per concederne queste costringono i clienti a clausole ai limiti dell’illecito, se non proprio decisamente fuori legge. Così, per sviluppare la propria attività si rischia di cadere nella trappola dell’usura. Il classico caso in cui il “rimedio” è peggio della malattia che dovrebbe curare. 
Nonostante il tema degli illeciti bancari sia ormai costantemente sotto la lente d’ingrandimento delle associazioni dei consumatori, istituti di credito e affini continuano a propinare a privati cittadini e imprenditori tassi d’interesse salatissimi e ben superiori ai fatidici valori soglia. In tal senso hanno, purtroppo, spesso gioco facile in quanto strumentalizzano situazioni di necessità caratterizzate da vari gradi e livelli di gravità. 
Nei giorni scorsi è balzato agli “onori” della cronaca il caso del proprietario di un autolavaggio sito ad Adelfia (Bari). Per portare avanti la sua attività e gettare le basi di un eventuale ampliamento, l’uomo ha richiesto un finanziamento a Santander. La contropartita che ha dovuto accettare è stata la sottoscrizione di una polizza fideiussoria finalizzata a tutelare l’istituto in caso d’insolvenza.
L’amara sorpresa è arrivata dopo qualche tempo, quando l’imprenditore ha cominciato a saldare le rate, riscontrando un importo più alto del previsto. Il ricarico è stato determinato proprio dalla polizza fideiussoria firmata. Insomma, ci si rivolge a banche e finanziarie per migliorare la propria situazione, ma già restituire la somma ottenuta compromette ulteriormente le proprie risorse. Tipico caso del cane che si morde la coda.  
Dal canto loro le associazioni dei consumatori, specializzate nelle perizie econometriche connesse ai contratti di finanziamento sottoscritti dai cittadini, ribadiscono che, qualora i tassi d’interesse superino il cosiddetto valore soglia, le banche incorrono nella sanzione civilistica, e i clienti sono tenuti a rimborsare esclusivamente la sorte capitale. Per tutta risposta Santander dichiara che la polizza fideiussoria contratta dall’imprenditore barese fosse facoltativa. In realtà quest’ultimo aveva ben poca libertà di scelta, in quando, se avesse deciso diversamente, non avrebbe ricevuto il finanziamento di cui aveva bisogno. Alla luce dei fatti però, è lecito chiedersi se questa evenienza sarebbe stata davvero peggiore di quanto accaduto…

Per fare impresa è necessario disporre di liquidità 

 
Tassi_Di_Interesse_Più_Alti_Del_Normale
Ciò significa rivolgersi a banche e finanziarie. Tuttavia, spesso per concederne queste costringono i clienti a clausole ai limiti dell’illecito, se non proprio decisamente fuori legge. 
 
Così, per sviluppare la propria attività si rischia di cadere nella trappola dell’usura. Il classico caso in cui ilrimedioè peggio della malattia che dovrebbe curare
 
Nonostante il tema degli illeciti bancari sia ormai costantemente sotto la lente d’ingrandimento delle associazioni dei consumatori, istituti di credito e affini continuano a propinare a privati cittadini e imprenditori tassi d’interesse salatissimi e ben superiori ai fatidici valori soglia. In tal senso hanno, purtroppo, spesso gioco facile in quanto strumentalizzano situazioni di necessità caratterizzate da vari gradi e livelli di gravità. 
 
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il caso del proprietario di un autolavaggio

Nei giorni scorsi è balzato agli “onori” della cronaca il caso del proprietario di un autolavaggio sito ad Adelfia (Bari). Per portare avanti la sua attività e gettare le basi di un eventuale ampliamento, l’uomo ha richiesto un finanziamento a Santander. La contropartita che ha dovuto accettare è stata la sottoscrizione di una polizza fideiussoria finalizzata a tutelare l’istituto in caso d’insolvenza.
L’amara sorpresa è arrivata dopo qualche tempo, quando l’imprenditore ha cominciato a saldare le rate, riscontrando un importo più alto del previsto. Il ricarico è stato determinato proprio dalla polizza fideiussoria firmata
 
Insomma, ci si rivolge a banche e finanziarie per migliorare la propria situazione, ma già restituire la somma ottenuta compromette ulteriormente le proprie risorse. Tipico caso del cane che si morde la coda.  
 
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Dal canto loro le associazioni dei consumatori, specializzate nelle perizie econometriche connesse ai contratti di finanziamento sottoscritti dai cittadini, ribadiscono che, qualora i tassi d’interesse superino il cosiddetto valore soglia, le banche incorrono nella sanzione civilistica, e i clienti sono tenuti a rimborsare esclusivamente la sorte capitale
 
Per tutta risposta Santander dichiara che la polizza fideiussoria contratta dall’imprenditore barese fosse facoltativa. In realtà quest’ultimo aveva ben poca libertà di scelta, in quando, se avesse deciso diversamente, non avrebbe ricevuto il finanziamento di cui aveva bisogno. Alla luce dei fatti però, è lecito chiedersi se questa evenienza sarebbe stata davvero peggiore di quanto accaduto
 
La redazione