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Notizie

“Pagare un debito è un dovere. Vivere dignitosamente un diritto”. La proposta di Confedercontribuenti

“Pagare un debito è un dovere. Vivere dignitosamente un diritto” 

Pignoramento

 
Ci sono parole capaci di suscitare un’immagine mentale in modo immediato e incredibilmente efficace. Pignoramento è tra queste. Pronunciare il termine, o anche solo sfiorarlo con il pensiero, spalanca infatti scenari delicati e dolorosi. 
 
I contribuenti che sono incorsi nel provvedimento, o che hanno rischiato succedesse, sanno bene cosa significa. Vedersi sottrarre parte dello stipendio o dei propri beni materiali per un debito non onorato - magari a causa di fatti imprevisti – può compromettere seriamente la vita familiare. 
 
Il pignoramento è disciplinato dal DL 203/2005 che, attraverso l’articolo 72 bis del DPR 602/197, ha introdotto la possibilità, per il creditore, di recuperare la somma pendente prelevando il valore corrispondente presso un soggetto terzo
 
 
Detta misura non può comunque “aggredire” in modo preponderante i liquidi e i beni posseduti dal debitore, in quanto altrimenti sarebbe pregiudicata la sua stessa sopravvivenza. Sono state così fissate delle percentuali-soglia finalizzate a determinare il tetto massimo del prelievo. Ad esempio, su uno stipendio di 2.500 euro la quota pignorata non può essere superiore al 10%; per quanto riguarda i conti correnti, invece, va salvaguardata una somma corrispondente al triplo dell’assegno sociale, che per il 2017 è di 448,07 euro. Ai pensionati va garantito un reddito pari all’assegno sociale aumentato di un mezzo
 
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PignoramentoLa regolamentazione astratta della materia, tuttavia, non ha impedito che si verificassero situazioni caratterizzate da un conflitto difficilmente sanabile tra i diritti del creditore e la sussistenza del debitore
 
Così, le associazioni di tutela dei contribuenti si sono spesso pronunciate pubblicamente per chiedere interventi correttivi. L’ultima a farlo, in ordine di tempo, è stata Confedercontribuenti, attraverso il suo Presidente Nazionale Carmelo Finocchiaro. Nei giorni scorsi questo ha proposto di ridefinire la soglia minima necessaria a procedere al pignoramento.
 
 
L’obiettivo primario delle istituzioni deve essere quello di promuovere e garantire concretamente l’uguaglianza tra contribuenti. A tal proposito, sarebbe una decisione di buonsenso quella di fissare in corrispondenza della soglia di povertà determinata dall’ISTAT la base minima pignorabile. Ciò, peraltro, consentirebbe di seguire l’orientamento indicato dalla Commissione Europea nel 2008. All’epoca, con una Raccomandazione ad hoc, venne chiesto agli Stati membri di impegnarsi per far sì che gli individui disponessero di risorse sufficienti  a condurre un’esistenza dignitosa”. Così i vertici dell’associazione. 
 
La disciplina dei pignoramenti andrebbe rivista anche tenendo conto di parametri quali l’età e l’area geografica di residenza, spiega Carmelo Finocchiaro,. “Il punto è che molti italiani sono materialmente impossibilitati a estinguere i propri debiti. In quest’ottica, investire nello sviluppo imprenditoriale e del mercato del lavoro ci sembra l’unica strada realisticamente percorribile”. 
 
La redazione 
 


 
 

File agli sportelli e poca trasparenza: “l’eredità” di Equitalia

Se tutto va bene, siamo rovinati

Caos_chiusura_Equitalia

Pare essere questo il filo conduttore del debutto dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, avvenuto ieri. Equitalia aveva annunciato il passaggio di consegne con un comunicato stampa che – apparentemente – faceva chiarezza sui principali aspetti procedurali. Nella realtà, però, i nodi da sciogliere sono innumerevoli, e i contribuenti se ne sono accorti da subito
 
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Già ieri si è verificato un congestionamento degli uffici; l’esempio più eclatante si è registrato in una delle sedi di Roma, dove già alle 8,30 era stato sospeso il servizio di rilascio dei numeretti. Secondo un ordine di servizio, infatti, i dipendenti avrebbero dovuto rispondere ai quesiti di non più di 170 utenti. 
 
Ad aggravare la situazione si è aggiunto il fatto che, su 15 sportelli, 10 risultavano non attivi, senza contare l’assenza di un punto informativo dedicato ai consulenti professionali. La tensione è così rapidamente aumentata, finchè non è stata chiamata la polizia, ed alcuni cittadini hanno annunciato la presentazione di un esposto
 
Il caos riscontrato agli sportelli di Agenzia delle Entrate – Riscossione rispecchia la situazione che caratterizza ildietro le quinte”. Due sono infatti i fronti “caldi”: uno riguarda la nomina – a oggi sospesa - del direttore del nuovo organismo, e l’altro “l’assorbimento automatico” degli ex dipendenti di Equitalia.
 
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Che succede se controllore e controllato coincidono?

Ernesto_Maria_RuffiniLa questione riguardante i vertici di Agenzia delle Entrate – Riscossione è particolarmente spinosa. Il mandato di Rossella Orlandi è scaduto, e il Ministero dell’Economia ha affidato l’incarico di direttore generale ad Ernesto Maria Ruffini, precedentemente amministratore delegato di Equitalia
 
La Corte dei Conti non ha però ancora registrato la nomina, chiedendo al Ministero di chiarire l’iter della procedura. Questo infatti sarebbe viziato da un’incompatibilità tra ruolo pregresso e attuale, secondo quanto stabilito da uno dei decreti attuativi della Legge Severino
 
La normativa anticorruzione che fa riferimento al D. Lgs. 39/2013 stabilisce infatti che non possono essere affidati ruoli amministrativi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni a chi, nei due anni precedenti, ha ricoperto cariche in enti di diritto privato o sovvenzionati dall’amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico
 
Inoltre, Ernesto Maria Ruffini si ritroverebbe a essere, contemporaneamente, il direttore dell’Agenzia delle Entrate e il presidente di Agenzia delle Entrate – Riscossione: insomma, la coincidenza e sovrapposizione dell’incarico di controllore e controllato non sarebbe, propriamente, una garanzia di trasparenza di operato
 

Quale destino per i dipendenti di Agenzia delle Entrate – Riscossione?

Gli ex impiegati di Equitalia sono trasferiti automaticamente al nuovo organismo, passando così da un datore di lavoro privato a uno pubblico. Tuttavia, l’articolo 97 della Costituzione stabilisce che le assunzioni presso amministrazioni pubbliche devono essere regolamentate attraverso concorso
 
Così, il sindacato dei dirigenti pubblici Dirpubblica ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, e questo dovrà pronunciarsi il 27 luglio. L’organismo di rappresentanza si era già in precedenza appellato al Tar, ma aveva visto risolvere la propria richiesta con una bocciatura. 
 
Insomma, da ieri gli ex dipendenti di Equitalia si ritrovano a siglare atti e cartelle che potrebbero decadere a seguito di una decisione della Corte Costituzionale. 
 
La redazione


Bye bye Equitalia. Che succede, da oggi, a chi ha una cartella esattoriale?

Anticipazioni, congetture, speranze

Chiusura_Equitalia

Sono stati mesi densi, da questo punto di vista, gli ultimi. Ora, finalmente è possibile tracciare una prima linea di demarcazione tra realtà e ipotesi, in quanto nei giorni scorsi l’Agenzia di Riscossione ha chiuso i battenti. Da oggi, lunedì 3 luglio, a sostituirla è Agenzia delle Entrate – Riscossione.
 
Equitalia, società privata partecipata da Entrate al 51% e Inps al 49%, lascia il posto a un ente pubblico economico su cui è chiamato a controllare il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il presidente, che è lo stesso dell’Agenzia delle Entrate, sarà coadiuvato da un comitato di gestione e da un collegio di revisori dei conti.
 
A sancire l’avvento di Agenzia delle Entrate – Riscossione è stato il Decreto Fiscale n. 193/2016, convertito nella legge 225/2016 e approvato insieme alla Legge di Bilancio dello scorso autunno. Il nuovo organismo subentra a titolo universale alle società del Gruppo Equitalia nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali. 
 
Come rileva La Legge Per Tutti, sono molte le perplessità che accompagnano il passaggio di consegne, basti pensare che il direttore del nuovo organismo è Ernesto Maria Ruffini, fino a qualche giorno fa al timone di Equitalia. Controllore (Agenzia delle Entrate) e controllato (Agenzia delle Entrate – Riscossione) vedono coincidere la dirigenza, e dunque si scambieranno dati corredati dalla medesima firma. 
 

Sedi, servizi e social: che succede?

Chiusura_EquitaliaAgenzia delle Entrate - Riscossione fa riferimento ai medesimi sportelli precedentemente utilizzati da Equitalia; resta invariato anche il numero del Contact Center (06.0101). A cambiare, a partire dal 3 luglio, sono esclusivamente il logo e la modulistica utilizzati. 
 
Dal punto di vista telematico si segnala l’avvento di un nuovo sito (www.agenziaentrateriscossione.gov.it), che mette a disposizione dei contribuenti uno sportello virtuale attraverso cui, tra le altre cose, è possibile verificare se esistono pendenze a proprio carico, pagare eventuali cartelle, chiedere una rateizzazione fino a 60mila euro, e sottoscrivere il servizio di alert SMS – Se Mi Scordo. Il canale twitter @equitalia_it viene sostituito da @AE_Riscossione e i follower “migrano” automaticamente dal primo al secondo
 
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…e i tributi non pagati?

Tasi, Imu, Tari e bollo auto, ovviamente, non si smaterializzano di colpo ma, semplicemente, devono essere pagati – comprensivi di aggio - al nuovo organismo. Rimangono “in piedi” eventuali piani di rateizzazione precedentemente attivati, come pure le regole di riscossione applicate da Equitalia. Chi intende presentare ricorso deve, da oggi, fare riferimento ad Agenzia delle Entrate – Riscossione. 
 
Chiusura_EquitaliaPer quanto riguarda eventuali cartelle esattoriali rimaste in sospeso, non è possibile beneficiare dalle prescrizione: il contribuente è chiamato a saldarle, ma senza dover corrispondere anche gli interessi.
 
Un taglio alle file
Presso gli sportelli di Agenzia delle Entrate – Riscossione saranno attivati dei dispositivi digitali che, tramite lettore di codice a barre, identificheranno il contribuente, consentendo all’operatore di fornire un’assistenza il più possibile mirata e specifica. 
 
Dopo l’estate sarà inoltre disponibile un’app collegata ai suddetti dispositivi; questa consentirà agli utenti di scegliere il giorno e l’ora in cui recarsi presso la sede fisica dell’Ente, in base ai tempi di attesa già calcolati.
 
La redazione


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