L’istanza di fallimento era infondata. Tribunale cancella debito da 400mila euro

Chi l’ha detto che a una sentenza importante debba corrispondere il tribunale di una grande città?

Tribunale_Cancella_DebitoNegli ultimi mesi sono state emesse a Salerno numerose pronunce favorevoli al contribuente in materia fiscale. Ve ne avevamo già parlato qui.

Stavolta la protagonista della vicenda è un’impresa turistica di Capaccio Paestum, che ha visto annullare dalla Sezione Fallimentare del Tribunale del capoluogo campano una serie di cartelle Equitalia a suo carico. L’importo complessivo ammontava a 462mila euro.

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Un’istanza di fallimento scaturita da un credito di 20mila euro

Il contenzioso tra Equitalia e l’azienda turistica risale al 2016, quando l’agenzia di riscossione intraprende un pignoramento presso terzi per un valore di 342mila euro riferito a cartelle esattoriali emesse tra il 2002 e il 2011.

L’imprenditore si rivolge all’avvocato Vincenzo Sarnicola, esperto in materia tributaria di Vallo della Lucania, e incassa il verdetto positivo della Commissione Tributaria di Salerno, che sancisce l’annullamento di parte delle cartelle esattoriali. La prescrizione e il mancato deposito dell’avviso di ricevimento gli valgono uno sgravio di circa 300mila euro.

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L’agenzia di riscossione decide comunque di portare avanti il credito preteso, e inoltra ricorso di fallimento al Tribunale di Salerno, facendo riferimento alla cifra iniziale. Tuttavia, a distanza di circa un anno i 342mila euro sono diventati più di 450mila. Vincenzo Sarnicola procede tramite opposizione, e nei giorni scorsi ha visto riconoscere le ragioni dell’imprenditore di Capaccio Paestum.

Il Tribunale ha stabilito che non era possibile dichiarare fallita l’azienda in quanto il credito inizialmente vantato ammontava a 20mila euro.

“Agenzia delle Entrate Riscossione ha sostituito Equitalia avvalendosi di metodi estremamente invasivi e rapidi”. Così l’avvocato di Vallo della Lucania. “A fare le spese di questo cambio di metodo sono chiaramente i contribuenti, costretti a subire procedure umilianti e vessatorie. L’istanza di fallimento infatti mette letteralmente in ginocchio chi la subisce”.

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La redazione