Avvocati napoletani pignorano i mobili di Equitalia per riscuotere credito di 7mila euro

La legge è uguale per tutti (?)

La_Legge-è-uguale-per-tuttiSulla carta sì, ma nella quotidianità i rapporti di forza tra contribuenti ed ente riscossore risultano spesso squilibrati, quando c’è di mezzo un ritardo nei pagamenti.

Può quindi succedere che, laddove il cittadino vanti un credito, a inibirlo dal procedere per vedere garantito il proprio diritto intervenga il timore di dover gestire una causa inutilmente lunga e complessa. Uno stillicidio umano e materiale il cui effetto è acuire lo scollamento tra collettività e giustizia.

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Peraltro, nel medio – lungo periodo possono essere devastanti i risvolti di una situazione caratterizzata dal fatto che i contribuenti non si sentono tutelati, ma al contrario si percepiscono come una sorta di agnello sacrificale sull’altare dell’ente riscossore. Ciò spiega la particolare rilevanza dell’azione promossa nelle settimane scorse dallo studio legale napoletano Lallo.

Gli avvocati partenopei hanno infatti pignorato i mobili della sede dell’ex Equitalia (oggi Agenzia delle Entrate Riscossione) di via Grezar a Roma. La vicenda è stata ricostruita dal quotidiano Il Tempo.

Essere dalla parte della ragione può non bastare…

La controversia è stata originata da un credito di circa 7mila euro vantato dallo studio legale Lallo nei confronti dell’ex Equitalia. Nonostante più di dieci procedure si fossero concluse con un verdetto positivo per i tre avvocati partenopei, questi avevano ottenuto solo la cancellazione delle cartelle esattoriali, e non anche il bonifico della tranche dovuta.

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Fino a dicembre scorso, quando l’ufficiale giudiziario si recava presso la sede romana di Agenzia delle Entrate Riscossione, veniva emesso un assegno circolare a copertura dell’importo pendente. Nei giorni immediatamente precedenti Natale, però, la situazione è bruscamente cambiata. I dirigenti del contenzioso di Equitalia hanno dichiarato che sarebbe stato impossibile pagare, in quanto non erano disponibili 7mila euro contanti; si è quindi proceduto al pignoramento di una quindicina di scrivanie in legno.

“Abbiamo deciso di andare fino in fondo innanzitutto per difendere un principio inalienabile, ovvero, che l’ente riscossore, laddove abbia un debito, deve adempiere ai medesimi obblighi dei contribuenti”. Così i legali dello studio Lallo. “Finora infatti lo sbilanciamento in favore del Fisco è stato palese; lo stesso giorno in cui è tornata indietro la notifica del pignoramento nei confronti di AER, un nostro assistito appena andato in pensione si è visto ‘alleggerire’ il TFR di circa 10mila euro per saldare alcune multe prescritte. Per il rimborso dell’importo sarà necessario avviare una causa ad hoc e, realisticamente, attendere svariati anni. Questo comporterà l’investimento di una discreta cifra … e la capacità di sfoderare una pazienza considerevole”.

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La redazione