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Quali sono gli obblighi di AER in caso di fermo amministrativo?

Il blocco dell’auto o del motociclo paralizza l’attività professionale e spesso anche la vita privata

Fermo-amministrativoCiò rende necessario regolamentare i casi in cui Agenzia delle Entrate Riscossione può ricorrervi. Due sono i requisiti indispensabili: il credito deve scaturire da un atto impositivo definitivo, così da essere “certo, liquido ed esigibile”, e devono sussistere circostanze che potrebbero compromettere l’incasso della somma. Su quest’ultimo aspetto si è soffermata la Commissione Tributaria Provinciale di Salerno nei giorni scorsi (sentenza 1986/07/2019).

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Valutare con obiettività e concretezza l’entità di un pericolo non è semplice. AER può affidarsi anche a segnali che – indirettamente – provino che il debitore dispone di beni dal valore insufficiente a estinguere la pendenza, e/o che sia intenzionato a venderli per sottrarsi ai suoi obblighi. È indispensabile, quindi, che il rischio di mancata riscossione sia tangibile e attuale.

Tale principio, a cui si è richiamata la CTP, era stato precedentemente introdotto da una circolare di Agenzia delle Entrate. L’ente riscossore era quindi stato esortato a effettuare in fase preventiva un’analisi minuziosa della condizione economica del debitore, finalizzata a ricostruire globalmente il quadro di riferimento.

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Può essere pignorata la pensione di reversibilità?

Se il debitore muore senza aver “saldato i conti” possono farne le spese gli eredi?

Pignoramento-pensione-reversibilitaIl quesito si rivela urgente nel caso della cosiddetta pensione di reversibilità, l’assegno percepito da alcuni dei parenti a carico del pensionato defunto. Il suo ammontare, che varia in base al grado di parentela (moglie, figli), rappresenta comunque solo una quota della pensione incassata mensilmente dall’ex lavoratore prima del decesso.

La pensione di reversibilità può costituire la primaria fonte di sostentamento per chi lo percepisce, in quanto non sempre la moglie o i figli hanno una propria dimensione lavorativa. Così, l’eventualità di doversi confrontare con eventuali creditori del defunto può determinare situazioni problematiche.


La pensione di reversibilità in breve: a chi spetta?

I beneficiari possono essere il coniuge (anche se era già in essere la separazione), il partner sancito da un’unione civile, il divorziato ed i figli maggiorenni che studiano (ma solo in casi particolari), i figli minorenni, e quelli inabili al lavoro a prescindere dall’età.

La pensione di reversibilità può essere pignorata?

La risposta è sì. L’assegno può essere “aggredito” dal creditore sia se già presente sul conto dell’erede del defunto, sia in caso di mensilità successive. In entrambi i casi si parla, tecnicamente, di pignoramento presso terzi, in quanto la percentuale da pignorare viene decurtata alla fonte, vale a dire dal soggetto che eroga la pensione. Generalmente, l’INPS.

La quota pignorabile varia in base a quando l’assegno è “atterrato” sull’IBAN del beneficiario. Se già accreditato alla data del pignoramento, il creditore può rivalersi SOLO sull’importo che eccede il triplo dell’assegno sociale. Se la pensione viene pagata in un momento successivo, invece, il pignoramento può riguardare solo un quinto del totale.

La redazione

 




 




Fermo amministrativo: le novità introdotte dal Ministero dell’Interno

Sono peggio le ganasce fiscali, o le sanzioni previste per chi mette comunque il veicolo su strada?

Fermo-amministrativo-sanzione-pecuniariaÈ un dilemma, questo, che devono fronteggiare molti contribuenti indebitati con il Fisco, perché può diventare complicato spostarsi, se non si ha a disposizione un veicolo proprio. Basti pensare a chi ha figli piccoli che vanno a scuola, o deve muoversi su lunghe distanze per lavoro o per motivi di salute.

In tal senso, una recente circolare del Ministero dell’Interno ha modificato la disciplina del fermo amministrativo, con particolare riferimento alle pene per chi circola con un veicolo sottoposto al provvedimento.

La circolare ministeriale del 22 novembre scorso ha assorbito l’orientamento espresso dalla Cassazione con la sentenza n.16787 del 24 maggio 2022. È stato così rovesciata l’interpretazione ormai consolidata dell’articolo 214 comma 8 Codice della Strada; da qui in avanti, chi transita su un veicolo sottoposto a fermo amministrativo incorre solo in una multa di importo compreso tra 1.984 e 7.937 euro. Vengono perciò a cadere sanzioni accessorie come la  confisca del veicolo e la revoca della patente.

La redazione