Arrestato un direttore di Banca che approfittava delle difficoltà dei piccoli imprenditori.

Approfittavano delle difficoltà economiche di piccoli imprenditori del Salento per stringerli nella morsa dell'usura e, quando le vittime non riuscivano ad onorare i debiti contratti, non si facevano scrupoli a mettere in mezzo i referenti locali della Scu per costringerle a pagare. L'usura si consumava ai margini della legalità in diversi paesi a nord di Lecce, passando anche per la filiale di Guagnano della Banca Popolare Pugliese, il cui direttore - Luigi Albanese - è finito in manette. 
 
Sono sette in tutto le persone arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Lecce in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia in carcere (due in carcere e sette ai domiciliari) firmate dal gip Simona Panzera su richiesta del sostituto procuratore Alessio Coccioli. I reati contestati agli indagati sono usura ed estorsione continuate, nonché esercizio abusivo della professione
 
"Aequanius" il nome in codice dell'operazione, dall'antico toponimo latino che significa guadagno con cui veniva indicato il paese di Guagnano, epicentro di un'attività lucrosa e socialmente pericolosa. Ad accendere i riflettori dei carabinieri, la denuncia di un imprenditore, che lamentava di essere finito nella rete di una compagine dedita all'usura, che l'aveva soccorso quando era in difficoltà, chiedendogli poi la restituzione del denaro a tassi altissimi e non esitando a farlo contattare da noti esponenti della criminalità nel momento in cui aveva manifestato la difficoltà a restituire il prestito. Alla prima denuncia hanno fatto seguito altre rivelazioni di commercianti e piccoli imprenditori, i quali hanno consentito di definire anche la posizione del direttore della banca
 
Il funzionario bancario, avrebbe svolto sia l'attività usuraia, concedendo personalmente in prestito somme di denaro, sia quella illecita all'interno della banca, facilitando le operazioni chieste da imprenditori che in teoria non ne avrebbero avuto diritto (in quanto considerati "non affidabili" in base ai parametri vigenti) o ritardando altre operazioni, e facendosi pagare con soldi o regali per questo servizio.