Bollo auto: entro quando devi versarlo?

Che fare se dopo cinque anni ti arriva una cartella per la tassa di proprietà non versata?

Bollo_autoIn linea di massima l’importo non è più dovuto, ma ci sono delle eccezioni. Il discrimine è legato ai termini di prescrizione: se sono decorsi l’automobilista non deve pagare. La finestra temporale di riferimento è tre anni, dunque il bollo non pagato nel 2019 scade il 31 dicembre 2022. Tuttavia, se nel frattempo viene notificata una nuova cartella, il computo dei 36 mesi si azzera e bisogna ripartire daccapo.

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Prescrizione triennale: teoria Vs realtà

A lanciare l’allarme è Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), secondo cui gli automobilisti di alcune regioni italiane, tra cui il Piemonte, hanno ricevuto cartelle esattoriali relative al tributo ormai scaduto.

L’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori suggerisce agli interessati di inoltrare ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni. Se la somma oggetto del contendere è inferiore a 3mila euro non è necessario farsi assistere da un avvocato.

In Piemonte l’Aduc è molto attiva su questo fronte, e recentemente è arrivata la sentenza relativa alla prima causa aperta. La Commissione Tributaria Provinciale di Torino ha condannato la Regione, che ha varato una legge in base alla quale i termini di prescrizione sono diventati quinquennali, al pagamento di 500 euro di spese.

Il bollo auto si trasformerà in tassa al consumo?

L’ipotesi è stata suggerita dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, secondo cui il criterio discriminante diventerebbe il numero di chilometri percorsi dal mezzo.

L’introduzione della tassa al consumo s’inserirebbe nel solco tracciato dalla Commissione Trasporti dell’Unione Europea, che ha definito prioritari due criteri: il “potenziale” inquinante dell’auto, e i chilometri percorsi.

Così ciascun automobilista pagherebbe un importo commisurato al carburante utilizzato.

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