Cartelle esattoriali: che succede dopo il 28 febbraio?

La nuova proroga del blocco è stato un sollievo per i contribuenti

Realisticamente, però, si sa che non potrà essere confermata in perpetuo, né tantomeno a tempo indeterminato, così in molti, previdentemente, cominciano a chiedersi – e chiedere ad Agenzia delle Entrate Riscossione – a cosa si andrà incontro DOPO, e soprattutto quando e come bisognerà ripartire i debiti relativi ai debiti contratti.

In questi giorni è stata la stessa AER a rispondere, tramite la sezione FAQ del suo sito istituzionale, così da sgomberare il campo da dubbi.

Fino a quando dura il blocco delle cartelle?

La “tregua” andrà avanti fino al 28 febbraio prossimo. Poi, dal 1° al 31 marzo bisognerà saldare il pregresso per mettersi in pari. In parole povere, sarà necessario effettuare i pagamenti che erano stati congelati a partire dall’8 marzo 2020.

La sospensione ha riguardato e riguarda ANCHE l’invio di nuovi avvisi di pagamento, e si protrarrà, parallelamente, fino al 28 febbraio 2021. Dunque, fino a fine mese, niente cartelle in modalità cartacea e Pec (Posta Elettronica Certificata).

E dopo?

Non c’è nulla di certo, al momento, ma Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe optare per la ripresa scaglionata degli invii. La contingentazione, quindi, servirebbe a trovare un compromessi tra varie esigenze: quella dei contribuenti di non vedersi cadere in testa un’accetta affilata, quella dello Stato di tornare a incassare, e quella di tutti di evitare di mandare in tilt Poste Italiane, e di evitare.

 

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