Coronavirus: Nuova proroga del blocco delle cartelle esattoriali

Le ultime parole famose…

Sottotitolo: quando, leggendo le decisioni del Governo in materia di Covid19, capisci subito che il dietrofront è SOLO questione di tempo.

Un esempio? Non più tardi di 10 giorni fa il Ministro dell’Economia aveva smentito la proroga del blocco di cartelle esattoriali e pignoramenti dopo il 15 ottobre, confermando che Agenzia delle Entrate Riscossione sarebbe tornata operativa, ma all’insegna della parola gradualità. Insomma, ci aveva assicurato che l’invio degli avvisi di pagamento e la riattivazione delle procedure esecutive ci sarebbe stata, ma in modo scaglionato, poco alla volta. Come a dire, un colpo al cerchio ed un colpo alla botte: il Governo non rinuncia ai crediti pendenti, ma, per non far infuriare i contribuenti,  dichiara che non avrà la “mano pesante”.

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La realtà ha invece battuto i buoni propositi 5 a 0. La situazione economica e privata di milioni di italiani è ben lontana dal migliorare, non solo per le ripercussioni di sei mesi tenuti sotto scacco dal Coronavirus, ma anche perché lo stato di emergenza è stato prorogato, e il Governo ha già ventilato l’ipotesi di un nuovo lockdown, se le più recenti restrizioni non sortiranno effetto.

Il Dpcm appena sfornato, quindi, ha congelato fino al 31 dicembre 2020 la ripresa delle attività di riscossione. Il che significa, quasi certamente, che i 9 milioni di cartelle che risultavano sospese a settembre, aumenteranno ulteriormente.

Quali sono i debiti congelati fino a fine anno?

In primis quelli già notificati nei mesi scorsi, ma anche quelli che sarebbero maturati a cavallo con il 15 ottobre.

Il motto quindi, sembra essere, spingere (indefinitamente) la palla in avanti. Anche a livello di rateizzazione: infatti, il Dpcm ha stabilito che, da qui in avanti, la dilazione delle cartelle esattoriali si annulla dopo 10 mancati pagamenti (anche non consecutivi), a fronte dei 5 precedentemente fissati. Si allungano anche i tempi relativi all’invio delle comunicazioni da parte di Aer.

Basterà questa nuova proroga a risollevare l’umore degli italiani e l’economia? Che ne sarà dei debiti verso il Fisco, il 1° gennaio 2021? E ancora, per evitare di allargare la voragine nei conti pubblici, non sarebbe stato preferibile cancellare di default solo una percentuale di ciascuna cartella esattoriale (stabilita di volta in volta in relazione al totale dovuto), per consentire ad Aer di incassare almeno qualcosina? In attesa della prossima “puntata” di questa saga, riflettiamo sui possibili scenari. Si accettano scommesse…

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