Cosa fare se l’assicurazione auto tarda a risarcire i danni
Avete subito un incidente: e ora?
Capita che il post-evento sia gestito nel modo più corretto possibile. Constatazione amichevole, compilazione del modulo blu a doppia firma, addirittura il conducente dell’altro veicolo ha ammesso senza problemi le proprie responsabilità.
Apparentemente la strada che vi condurrà a ottenere il risarcimento è letteralmente spianata. Eppure i soldi tardano ad arrivare…
Domanda rigettata: come comportarsi?
Avete inviato all’assicurazione tutta la documentazione utile a ricostruire l’evento, e procedere al rimborso.
Tuttavia, la richiesta è stata respinta. In primo luogo, dovete accertarvi che nella comunicazione ricevuta siano illustrate le ragioni del no (perizie medico-legali, accertamenti tecnici, rilevazioni tramite scatola nera…). In caso contrario, si può inoltrare una protesta all’ufficio reclami dell’assicurazione, che deve darvi un feedback entro 45 giorni.
Se ciò non avviene, o avviene in modo lacunoso, potete interpellare l’Ivass (Istituto Vigilanza Assicurazioni).
La sentenza del Tribunale di Tivoli
Sul tema assume un significativo rilievo la pronuncia n. 2428/2015 del foro laziale. Questo ha riconosciuto al trentenne interessato un rimborso pari a quattro volte le spese processuali per lite temeraria. La vicenda oggetto di giudizio ha visto coinvolte due compagnie assicurative.
Il danneggiato era stato investito da un veicolo proveniente ad alta velocità mentre attraversava una via cittadina priva di strisce pedonali. Il danno biologico subito, opportunamente documentato dalla Ctu, aveva richiesto svariati interventi chirurgici e un lungo periodo di riabilitazione.
Il giudice ha ritenuto necessario condannare le compagnie assicurative alle spese aggravate per lite temeraria in quanto queste stavano tergiversando nonostante fosse ben noto il danno subito dall’interessato.
D’altra parte le due imprese hanno preferito enfatizzare elementi irrilevanti, se non proprio equivoci, nei confronti di uno straniero senza fissa dimora, sfruttando condizioni che ovviamente giocavano a suo sfavore, come il difficile accesso alla giustizia.
La decisione del Tribunale si è resa necessaria per contrastare i palesi intenti delle compagnie assicuratrici coinvolte; questi erano finalizzati a convincere l’interessato ad accettare una cifra inferiore a quella dovuta in tempi brevi.
Da redazione