Debito milionario piomba su barbone. «Mi hanno tolto gli ultimi 50 euro che avevo»

Cosa rende tale la verità? 

Mario Silvestri barbone cartella esattoriale milionariaLa ricostruzione dei fatti il più neutra e distaccata possibile, o l’incrocio e il bilanciamento di più punti di vista anche molto diversi tra loro? Interrogativi del genere si (ri) propongono con urgenza, davanti a vicende quali quella del barbone Mario Silvestri, che, a detta di chi lo conosce, vive in strada da circa 20 anni. L’uomo si è visto bloccare l’accesso al suo conto  BancoPosta, su cui c’erano circa 60 euro, per una cartella esattoriale dall’importo vertiginoso. Si parla di circa 18 milioni di euro. A comunicarglielo, una lettera che gli è stata recapitata presso la Comunità di Sant’Egidio, individuata come domicilio per le persone senza fissa dimora come lui.

Reo di riciclaggio, o vittima di un furto d’identità?

«Da quanto ho letto, mi sarei dovuto presentare al Tribunale di Roma il 16 gennaio. Ci sono andato da solo, perché non ho la disponibilità di appoggiarmi a un avvocato, eppure nessuno ha saputo dirmi niente». Così Mario Silvestri.

Leggendo attentamente tra le righe della vicenda, emerge che da circa 15 anni l’uomo sarebbe l’amministratore unico di due società di commercio auto. Il dubbio sorge, quindi, spontaneo: che si sia offerto come prestanome? A domanda diretta Mario Silvestri spiega che, anni fa, mentre dormiva in macchina, lo avrebbero avvicinato alcune persone proponendoglielo, in cambio di un po’ di soldi, scarpe e cibo.

A suo dire, la faccenda si sarebbe conclusa nel 2005, ma intanto, nel 2004 l’Agenzia delle Entrate lo aveva interpellato in merito all’evasione dell’IVA e dell’IRPEF per un totale di 16 milioni di euro. Non essendosi opposto, sarebbero poi iniziati a fioccare i solleciti.

L’uomo continua a dichiararsi innocente e, secondo quanto afferma, le uniche attività che svolge sono la comparsa cinematografica, e l’alunno del DAMS.