Definizione agevolata: c’è tempo fino al 31 marzo

Definizione agevolata EquitaliaSono mesi che se ne parla, e nelle prossime settimane entrerà nel vivo. Parliamo della definizione agevolata delle cartelle esattoriali, la possibilità di rottamare i debiti liquidandoli in un’unica rata o in un massimo di cinque da versare entro settembre 2018. Per settimane si sono rincorsi dettagli, indiscrezioni e stime non sempre attendibili. Dal canto suo, il contribuente ha bisogno di risposte a domande urgenti. Conviene usufruire del provvedimento? Quanto mi costerà? E se mi accorgo di non farcela? Proviamo a fare chiarezza.

Quali debiti puoi rottamare ed entro quando?

Le cartelle per cui può essere richiesta la definizione agevolata sono quelle inerenti imposte (inclusa l’Iva), tributi, e contributi previdenziali e assistenziali presi in carico dall’Agenzia delle Entrate, dall’Inps, dall’Inail e dall’Agente di Riscossione nel periodo compreso tra 2000 e 2016. 

Possono essere rottamate anche quelle relative a infrazioni al Codice della Strada, e i debiti verso Regioni, Province e Comuni.

Hai molteplici pendenze da saldare? Puoi presentare più domande relative a singole cartelle e/o ruoli, come pure far riferimento a uno o più ambiti territoriali. L’unico requisito necessario è far riferimento a un ambito a cui si è iscritti anagraficamente. 

Il termine ultimo entro cui far richiesta di rottamazione è il 31 marzo.

Come inoltrare la domanda?

Sul sito di Equitalia è disponibile il modulo ufficiale per la richiesta di definizione agevolata (Clicca qui). Dopo averlo firmato va presentato a uno degli sportelli territoriali o inviato, insieme alla copia della carta di identità, alla casella di posta elettronica relativa alla Direzione Regionale di riferimento.

Clicca qui per inoltrare domanda online 

 Cosa pagherai?

Se aderisci alla definizione agevolata, sei tenuto a versare l’ammontare derivante da capitale, interessi, aggio (oneri di riscossione), spese di notifica e di rimborso per le procedure esecutive.

È possibile però che il limitato numero di rate in cui il debito viene frazionato non renda più “leggera” la tua posizione debitoria. Che succede, quindi, se ritardi un pagamento? La procedura di definizione agevolata viene meno, e si fa riferimento all’importo originario.

Rinunciare alla definizione agevolata: come fare?

Speravi che usufruendo del provvedimento avresti risparmiato, ma poi hai realizzato che non ti sarebbe convenuto? Niente paura, puoi rinunciare, e per farlo è sufficiente inoltrare apposita comunicazione all’Agenzia di Riscossione entro il 31 marzo.