Dimenticato il bollo auto? Evita il pignoramento con il ravvedimento operoso

Il rapporto che lega l’automobilista alla propria macchina può essere definito, senza paura di esagerare, di amore ed odio

Bollo-auto-ravvedimento-operosoAvere a disposizione un mezzo di trasporto garantisce libertà, autodeterminazione, ed un certo margine di pigrizia/comodità (perlomeno in confronto a chi usa bus) ma ha una contropartita riassumibile in una parola: responsabilità. Morale, legale, economica…

In quest’ultima categoria rientrano bollo ed RC Auto, tributi che l’automobilista è obbligato a pagare a cadenza periodica, anche indipendentemente dal fatto che utilizzi il veicolo di cui è proprietario.

Tuttavia, può capitare inavvertitamente di dimenticare di saldare l’importo del bollo: perdere qualcosa per strada è umano e comprensibile, soprattutto in un contesto come quello odierno in cui il quotidiano e disseminato di scadenze (luce, gas, condominio) e spesa obbligatorie e non procrastinabili.

Che fare, allora? Prepararsi psicologicamente a scenari a tinte fosche (pignoramento auto, ritiro patente)? No, chi si accorge dell’errore e vuole rimediare viene premiato limitando i danni economici. Usufruisce infatti del ravvedimento operoso, modalità di pagamento che prevede una quota aggiuntiva di sanzioni relativamente contenuta.

Come accedere al ravvedimento operoso?

La prima condizione è: NON far passare troppo tempo. Nello specifico, bisogna saldare il bollo non pagato ENTRO un anno dalla scadenza del tributo. Altrimenti, il ricarico comprenderà la quota massima di sanzioni, ed all’esborso economico si potrebbero aggiungere le ganasce fiscali, e quindi l’impossibilità di usare il mezzo.

Quali scaglioni prevede il ravvedimento operoso?

Gli automobilisti più tempestivi (saldo entro 14 giorni dalla scadenza del bollo) devono corrispondere lo 0,03% di interessi di mora, a cui si somma lo 0,01% di sanzione per ogni giorno di ritardo.

La sanzione da sommare alla mora lievita letteralmente se si lasciano passare da 15 a 30 giorni per regolarizzare la propria posizione.

Se il ritardo è compreso tra uno e tre mesi, la sanzione arriva a 1,67%, e dal 91esimo giorno fino allo scoccare di un anno diventa più del doppio: 3,75%.

La redazione