Embraco: tutti sembrano voler aiutare i lavoratori, ma niente si muove…

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Embraco-Torino

Il 10 gennaio scorso l’azienda brasiliana del gruppo Whirlpool ha reso noto il proposito di bloccare la produzione localizzata a Riva di Chieri (Piemonte). Contestualmente l’attività sarebbe trasferita in Slovacchia, il che avrebbe come prima e macroscopica conseguenza la perdita del lavoro da parte di 500 persone.

Quando la fedeltà non paga…

Lo scenario ha comprensibilmente allarmato, oltre che i diretti interessati, anche le istituzioni. Quale futuro si prospetterebbe, infatti, per chi ha legato a doppio filo il proprio percorso umano e professionale all’unica realtà imprenditoriale presente sul territorio?

Embraco: Sergio Chiamparino e Antonio Tajani fanno fronte comune

I due politici hanno preso pubblicamente posizione in merito nelle scorse ore. Il presidente dell’assemblea europea ha infatti incontrato una delegazione dei lavoratori e il presidente della Regione Piemonte.

Tajani ha dichiarato che agirà su due fronti: contatterà i vertici dell’azienda statunitense proprietaria dell’Embraco, e chiederà alla commissaria europea di svolgere un’indagine conoscitiva. “Risulta inaccettabile che una realtà produttiva sana, in attivo traslochi in un’altra area della UE per massimizzare i profitti. Non si può speculare sulla vita di centinaia di famiglie”.

Dal canto suo il Presidente del Piemonte Chiamparino ha espresso la volontà di collaborare attivamente alla soluzione della questione. In tal senso, però, lo step preliminare è rappresentato dalla decisione, che spetta all’Embraco, di sostituire il licenziamento con la cassa integrazione.

A fare loro eco ci ha pensato la portavoce dell’azienda brasiliana, definendo la Embraco senz’altro disponibile a costruire con tutti i soggetti interessati una exit strategy. Peraltro, questa avrebbe lasciato intendere di essere stata contattata da due gruppi imprenditoriali interessati a rilevare il polo produttivo torinese.

Nel frattempo i lavoratori sono costretti a marinare nelle loro angosce, in attesa che le dichiarazioni di intenti approdino a qualcosa di concreto.