«Equitalia ci istiga al suicidio». Tribunale assolve disoccupato modenese

Non ci fu diffamazione. Mauro Merlino è stato completamente scagionato dalle accuse mosse dall’Agenzia di Riscossione. A pronunciarsi in questo senso, il Tribunale di Modena.

Ma come si è ritrovato il disoccupato fioranese a scontrarsi con Equitalia? cinque anni fa il 40enne, operaio, si era ritrovato senza lavoro, ennesima vittima del processo di delocalizzazione delle attività produttive nostrane. In preda a un comprensibile mix di angoscia e frustrazione, in un video pubblicato su Youtube aveva accusato l’Agenzia di Riscossione di “istigazione al suicidio”. Per tutta risposta l’ex presidente lo aveva querelato per diffamazione.

«Le ho provate tutte per trovare un altro posto  ma senza grandi risultati. Vado avanti a lavori saltuari, ho fatto le pulizie, il giardiniere, ma sempre incarichi da una o due giornate. Mi sarebbe andato bene un lavoro di qualsiasi tipo, per poter mantenere la mia famiglia. Essere disoccupati a 40 anni è come essere tagliati fuori dal mondo. Ma nessuno mi ha aiutato». Così Mauro Merlino, che, provocatoriamente, si era addirittura offerto di vendere un rene, per far fronte alle spese sue e dei suoi cari.

«Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza, che il giudice depositerà entro i prossimi 90 giorni tuttavia in aula è stato ribadito il diritto di critica sancito dalla nostra Costituzione, e quello di esprimere liberamente il proprio pensiero». Questo il commento a margine di Paolo Casetta, legale di Mauro Merlino.

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