Il Decreto Fiscale manda in fumo 46 miliardi di euro. Ma i professionisti non ci stanno

I commercialisti incrociano le braccia

Lo fanno per esprimere il dissenso nei confronti del recente Decreto Fiscale (193/2016), che, dal 2017, comporterà un aggravio di incombenze a loro carico. L’appuntamento è oggi in Piazza S. Apostoli a Roma. L’evento è stato organizzato dalle più importanti associazioni nazionali di categoria (ADC, AIDC, ANC, ANDOC, UNAGRACO, UNGDEC e UNICO).

Semplificazione? No, grazie. Sembra questo il motivo conduttore del provvedimento emesso dal Governo, basti pensare che i commercialisti saranno tenuti a effettuare ogni tre mesi doppi invii (spesometri e comunicazione delle liquidazioni IVA).

Cosa prevede il Decreto Fiscale e quanto costa

I commercialisti puntano il dito, principalmente, sulla cancellazione dello spesometro annuale, cui fa da contraltare il nuovo obbligo di comunicazioni da produrre ogni tre mesi. «È stata una sorta di ciliegina posta su una torta di per sé già molto amara. Si tratta infatti di misure che andranno a gravare non sugli evasori seriali, ma su imprenditori che già faticano a star dietro a tutto». A fare il punto è Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC).

Queste modifiche, peraltro, non comporteranno solo l’investimento di una notevole quantità di tempo, ma anche il dispendio di cospicue somme di denaro. Per la precisione, spariranno dalle tasche di imprese e professionisti 46 miliardi di euro, secondo un calcolo effettuato dalle sette sigle sindacali. «Il nostro intento non è danneggiare qualcuno, bensì attirare l’attenzione sulla situazione sempre più gravosa in cui si troveranno a operare i professionisti. Senza contare che le sanzioni per eventuali mancanze da parte dello Stato saranno minime. Diritti e doveri devono essere equamente distribuiti tra le parti», spiega Amedeo Sacrestano (presidente dell’Associazione Nazionale Dottori Commercialisti).

La manifestazione di oggi, in occasione della quale sono stati costituiti anche un sito internet, una pagina Facebook e un indirizzo di posta elettronica (segreteria@mgcommercialisti.it), culminerà con la proclamazione del primo sciopero nazionale dei commercialisti. Probabilmente si sceglierà la data del 28 febbraio prossimo, in corrispondenza della quale dovrà essere effettuata la dichiarazione IVA.