La madre ha un debito, ed Equitalia pignora la pensione della figlia

Quando una famiglia si confronta con il tema della disabilità, la sfida è impegnativa, e a tratti dolorosa. Eppure uno degli aspetti che contraddistingue più frequentemente queste situazioni è la dignità e il pudore. Mamma Giovanna, ad esempio, non ha mai voluto “approfittare” del rimborso per la mensa scolastica che spettava alla figlia Roberta, oggi 26 anni, nata con una disabilità psico-cognitiva.
 
Giovanna ha un debito di 130.000 euro con Equitalia, e incredibilmente, nei giorni scorsi, ha visto pignorare la pensione della figlia. Ovviamente non ci sta. «In qualche modo ce la faremo, lo so». Il problema è che intanto Roberta aspetta un risarcimento di circa 2.400 euro.
 
Sette anni fa la donna rileva un bar – ricevitoria. La crisi era alle porte e il locale valeva tanto. «Io e mio marito lo vedevamo come un investimento per il futuro delle nostre ragazze». Poi una serie di debiti, quasi inevitabili, per mantenere in vita l’attività. E come un fulmine a ciel sereno il pignoramento della pensione della figlia.
 
«La legge non lo consente, eppure è successo e sa cosa mi hanno risposto quando l’ho segnalato? Di presentare un esposto, il che sappiamo bene cosa significa: non ottenere nulla». Nel frattempo l’unica soluzione possibile sembra essere “traslocare” la pensione in posta. «Peccato che questa operazione abbia richiesto un tempo inspiegabilmente lungo. Morale: le è stato tolto anche l’assegno di settembre». Giovanna però è risoluta, e ha le idee chiare. «pagheremo, ma Roberta no».
 

 

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