Lavori con altri professionisti? Potresti pagare anche tu per i loro debiti

Nei giorni scorsi una sentenza della Corte di Cassazione si è pronunciata in modo inatteso

Evasione-fiscaleAutorizzando il sequestro preventivo dell’IBAN intestato ad uno studio associato, in quanto uno dei suoi componenti si era reso colpevole di evasione fiscale. La pronuncia in questione è la n.30332, emessa il 4 agosto scorso.

Così, la Suprema Corte ha stabilito che, se l’evasore è un lavoratore autonomo che lavora in associazione ad altri colleghi, è ammesso l’intervento anche sul conto corrente condiviso, se ciascuno di loro è abilitato a svolgere le medesime operazioni tramite questo.

La sentenza è scaturita dalla vicenda giudiziaria di un professionista indagato per mancato versamento IVA e dichiarazione fraudolenta a mezzo fatture e documenti per conto di una srl. Gli Ermellini hanno confermato quanto stabilito dal Giudice per le Indagini Preliminari.

“L’insegnamento” che può essere tratto da questa pronuncia è che, chi lavora in proprio, deve essere doppiamente attento nel dichiarare i redditi percepiti. Provare a fare i furbi non è consigliabile, e non paga, letteralmente. Infatti, Agenzia delle Entrate esamina dettagliatamente ANCHE bonifici in uscita e pagamenti, quando si tratta di imprenditori, a meno che le spese giornaliere siano inferiori a 1.000 euro e 5mila mensili.

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