Mondo Convenienza: vi siete mai chiesti chi paga il vostro risparmio?

Cosa si nasconde dietro uno dei pochissimi marchi in grado di competere con il “carro armato” Ikea?

Mondo-ConvenienzaA squarciare il velo che occultava il lato oscuro della galassia Mondo Convenienza sono state mesi fa Report e l’Espresso.

Cassiere, magazzinieri e trasportatori. Ad unirli, ed avvolgerli in un soffocante abbraccio, due parole chiave: flessibilità ed elasticità.

Offrire all’utente finale un servizio tempestivo e personalizzato, comprimendo al massimo i costi…e rosicchiando fino ai minimi termini i diritti dei lavoratori.

La punta dell’iceberg di questo, consolidato, sistema è stata la metamorfosi contrattuale imposta agli addetti al trasporto e montaggio. Questi infatti sono stati re-inquadrati attraverso un diverso profilo, vale dire multiservizi-pulizie, e ciò ha implicato un robusto dimagrimento della busta paga, mensilmente alleggerita di circa 300 euro.

 

Dal canto suo Mondo Convenienza ha minimizzato la vicenda, dichiarando che si è trattato di un cambio fisiologico, determinato dal fatto che il servizio di trasporto-montaggio viene erogato in subappalto.

Tuttavia è impossibile sminuire orari di lavoro superiori a 50 ore settimanali mascherate da part time, pause pranzo sistematicamente soppresse per assecondare le “liste d’attesa” dei clienti, e situazioni di oggettivo pericolo per l’incolumità del dipendente.

Situazioni, queste, che appartengono a una fisiologia malsana, nella quale non c’è alcun imbarazzo a pubblicizzare nuovi posti di lavoro (part time), creati a discapito di quelli già esistenti, e una crescita dei ricavi che ha sfiorato il 20%.