Noleggio a lungo termine e bollo: cosa è cambiato nel 2020?

La pandemia di Covid ha cambiato radicalmente la nostra vita, a partire dal linguaggio

Bollo-auto-noleggio-lungo-termineCosì, molti di noi – se non tutti – hanno scoperto l’esistenza della parola distanziamento. Per garantire questo sono stati chiusi a più riprese bar e ristoranti, sono stati contingentati gli ingressi nei negozi, ed è stata ridotta la capienza dei mezzi pubblici. Sulla carta, perché nei fatti, specie nelle ore di punta, la gente continua a ritrovarsi stipata, costretta al contatto gomito a gomito con perfetti sconosciuti…nella speranza di schivare sempre la “lotteria del virus”.

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Così, molti hanno riscoperto l’importanza della mobilità in autonomia, chè non sempre lo smart working cancella il problema con un colpo di spugna. C’è chi si è dato al monopattino, chi ha rispolverato la bici parcheggiata in cantina, chi ha optato per il car sharing, e chi per il noleggio a lungo termine. Questa soluzione, infatti, è stata pensata non solo per i privati, ma anche per le aziende i cui dipendenti hanno costantemente bisogno di spostarsi in modo rapido.

Uno dei pregi più spiccati – e ghiotti – del noleggio a lungo termine, però, rischia di venire meno … ed essere rimpiazzato da un nuovo onere a carico dell’utente. All’origine di tutto, il decreto legge 124/2019, che sarebbe dovuto andare a regime a gennaio 2020, ma in pratica è stato congelato fino a ottobre scorso.

Il provvedimento stabilisce che il bollo non sia più a carico dell’azienda di noleggio proprietaria del veicolo, bensì del cliente, privato cittadino o società che sia, per il periodo compreso tra la consegna ed il rilascio dell’auto.

Nonostante sia stato dichiarato che l’utente finale NON dovrà pagare di più, ma che “semplicemente” verserà il dovuto in modo diverso, e cioè con un’operazione ad hoc relativa al solo bollo auto, nella realtà è una costante, che lo “spacchettamento”, lo scorporo di un elemento dall’insieme originario determini un aggravio per il consumatore.

Sorge quindi spontanea una domanda: perché è stata introdotta questa sostanziale modifica? Per evitare le disparità di incasso tra Regioni e Province Autonome, il bollo auto, infatti, è un tributo di competenza di queste, e non dello Stato.

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