Norma Bramini: usare i crediti verso la PA per pagare le banche e salvare l’azienda

Oltre il danno la beffa

È questa la situazione in cui si trovano spesso gli imprenditori, schiacciati tra l’impossibilità di riscuotere un credito e la necessità di estinguere un debito. Una morsa, questa, che non solo ha costretto molti di loro a dichiarare fallimento, ma che talvolta ha anche determinato gesti estremi.

In tal senso il Decreto Semplificazioni varato nei giorni scorsi dal Governo ha introdotto un principio che potrebbe segnare uno stacco decisivo. La cosiddetta Norma Bramini, infatti, riconosce alle aziende che devono dei soldi alle banche di trasferire loro i crediti maturati verso la PA e non ancora riscossi.

Un modo, questo, per scongiurare l’eventualità del pignoramento, che compromette spesso irrimediabilmente vita privata e professionale del debitore.

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Cosa prevede la Norma Bramini?

La misura determinerà lo stanziamento di 50 milioni di euro attraverso il Fondo di Garanzia per le PMI. Le aziende potranno così far fronte alla momentanea impossibilità di saldare le rate dei finanziamenti concessi dalle banche.

Secondo una stima contenuta nella relazione tecnica del Governo, ipotizzando singoli versamenti di 150mila euro in una prima fase potrebbero essere salvaguardate circa 1700 piccole e medie imprese.

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