Pignoramento conto corrente più facile con AdE-R

Pignoramento_conto_correnteNasce l'agenzia di riscossione 

Sono mesi di iniziative importanti, per quanto riguarda la riscossione dei debiti. 
La possibilità di aderire alla definizione agevolata prima, e, fra qualche settimana, l’abolizione di Equitalia
 
A sostituirla, a partire dal 1 luglio, sarà Agenzia delle Entrate – Riscossione: il passaggio di consegne è stato sancito dal decreto fiscale connesso alla Legge di Bilancio 2017 (D.L. 193/2016).
 
Il cambiamento, lungi dall’essere meramente formale, è destinato a produrre conseguenze significative sulla vita dei contribuenti
 
Infatti, dall’estate, per pignorare il conto corrente, il Fisco non avrà bisogno di chiedere l’intervento del giudice, e gli importi necessari a saldare i debiti saranno immediatamente congelati da AdE-R
 
Quest’ultima avrà accesso a una gran quantità di informazioni, potendo visionare i dati contenuti, ad esempio, nell’archivio elettronico dell’INPS, e dunque potrà risalire immediatamente all’esistenza di rapporti di lavoro o  indennità.
 
Dunque, le somme presenti sul conto corrente saranno immediatamente girate al Fisco, e, se non sufficienti a estinguere la pendenza esistente, verranno integrate dal pignoramento di una quota dello stipendio o della pensione.
 
Il prelievo di somme dal conto corrente bancario o postale, dal salario, o da eventuali indennità percepite, rientra nelle misure di pignoramento presso terzi. 
 
Disciplinata dall’articolo 491 del codice civile, mira a tutelare il creditore nei confronti del debitore.  
 
La misura si perfeziona con modalità diverse a seconda della tipologia di soggetti coinvolti. 
 
Se il credito è vantato da una persona fisica, una società o un’azienda, è necessario che il giudice emetta un provvedimento ad hoc, per procedere al pignoramento. Se a essere coinvolto è il Fisco, invece, detto passaggio si salta. 
 

Perché AdE-R non necessita dell’intervento del giudice? 

La motivazione è legata al fatto che la cartella esattoriale notificata costituisce già atto esecutivo, ed è quindi equivalente al precetto.
 
Dunque, se trascorrono 60 giorni senza che il debito sia saldato, si può procedere al pignoramento
 
L’Ente ha il diritto di rivolgersi alla banca ancor prima di inoltrare comunicazione al contribuente
 
Quest’ultimo ha comunque 60 giorni di tempo per estinguere la pendenza e, in caso non proceda, il Fisco è autorizzato a richiedere l’accredito dell’importo. 
 
Cosa cambia, quindi, rispetto al passato? Finora Equitalia doveva rivolgersi all’Agenzia delle Entrate, ottenere da questa le informazioni necessarie, e quindi attivare l’iter di pignoramento. Dal 1 luglio, invece, sarà AdE-R a svolgere direttamente i controlli sulle banche dati, e procedere al recupero delle somme equivalenti al credito. 
 
 E se vuoi chiedere la rateizzazione del debito?
Puoi farlo entro 60 giorni dalla notifica della cartella. Tuttavia, dopo che hai inoltrato relativa domanda, è necessario saldare la prima tranche, per ottenere lo sblocco del conto corrente. 
 
La redazione