Prelievi dal conto corrente: in arrivo regole più strette e multe?
16.11.2016 12:45
Attenzione al Decreto Fiscale (n.193/2016) in fase di approvazione.
C’è infatti un articolo, il 7 quater, che fissa rigidi limiti al prelievo di contante tramite bancomat o da conto corrente.
Parliamo di 1.000 euro su base giornaliera e 5.000 su base mensile.
Eventuali eccedenze a queste soglie possono comportare un accertamento del fisco e una multa. A oggi il tetto massimo per pagamenti con contante è di 3.000 euro.
L’inversione dell’onere della prova
Perciò, se l’articolo in discussione dovesse essere approvato, toccherà al correntista dimostrare di aver utilizzato la somma eccedente il tetto prefissato per scopi leciti.
Dunque, meglio conservare fatture e ricevute così da dimostrare l’avvenuto utilizzo per fini legali del contante, ovvero, «la coerenza con il tenore di vita rapportato al volume d’affari dichiarato». Contestualmente, si consiglia di prestare particolare cura nella compilazione delle causali di eventuali bonifici.
Il presupposto su cui si fonda la norma
Detto principio si basa sull’assunto che il superamento di detti limiti equivalga a effettuare passaggi di denaro in nero, generando un reddito imponibile potenzialmente occulto.
I “sorvegliati speciali” sono gli imprenditori – sebbene in passato anche i lavoratori dipendenti non siano stati “risparmiati” – mentre i professionisti, grazie a una sentenza della Corte Costituzionale, godono di una disciplina particolare, che li vede indenni a dette soglie.
Da redazione