Protesta a Palermo davanti al tribunale

Usura bancaria, disoccupazione, malagiustizia: questo il filo conduttore che ha unito l’Associazione Antiusura Bancaria Aiutiamoci, il Movimento dei Forconi e tanti cittadini che in mattinata hanno deciso di inscenare una protesta davanti al Tribunale. Un momento drammatico per centinaia di migliaia di famiglie italiane colpite dalla crisi, la perdita del posto di lavoro e il conseguente indebitamento con l’esposizione del bene più caro, la casa, a garanzia di un debito che spesso non si riuscirà a onorare. La fredda sintesi che porta dritti ai pignoramenti e alle aste immobiliari.
 
“Una giustizia amministrata e non somministrata che non consenta espropri immobiliari se non eccezionalmente - afferma Ciro Gianforte, presidente dell’Associazione Antiusura Bancaria Aiutiamoci - regole chiare e applicazioni delle leggi vigenti a tutela dei debitori in difficoltà. La legge prevede che prima di sette rate non pagate non può esservi la revoca di un mutuo e nei fatti spesso accade che per contratto sia sufficiente il ritardo di una rata per mettere in atto la revoca del prestito e il conseguente iter burocratico che terminerà con la messa all’asta dell’immobile. Aste - prosegue Gianforte - dove spesso un acquirente fittizio senza alcuna capacità economica, “in barba” alle leggi antiriciclaggio, di tracciabilità del denaro e capacità reddituale diventa aggiudicatario del bene. L’Associazione si propone di seguire moralmente e burocraticamente ricorrendo anche al patrocinio gratuito i debitori in difficoltà”.
 
“Un debito di trentaduemilioni delle vecchie lire contratto nel Novanta per il quale oggi mi è stata chiesta la restituzione della somma di seimilioniquattrocentomila euro”, è la paradossale testimonianza di Giuseppe Catalano imprenditore edile presente alla manifestazione.  "Globalizzazione sfavorevole ai popoli e indebitamento contratto a causa dell’euro, moneta forte che sfavorisce l’esportazione dei prodotti nazionali - afferma Ignazio Adragna, rappresentante dei Forconi - il blocco delle procedure immobiliari esecutive usando come modello lo “scudo fiscale” potrebbe essere il metodo per sanare una situazione che coinvolge ogni giorno nuove famiglie”.
 
Tra i manifestanti anche Rossella Accardo, conosciuta a tanti per la sua triste ed enigmatica vicenda: a circa sette anni dalla misteriosa scomparsa dell’ex marito Antonio Maiorana e del figlio Stefano, ancora nessuna risposta dallo Stato per dare una svolta a questo giallo palermitano: ”Domani sarebbe stato il compleanno di Stefano e per la seconda volta l’indagine è stata archiviata, a proposito di “giustizia” sapere che le telecamere di video sorveglianza fossero oscurate il giorno della scomparsa dei miei cari nel tratto stradale che loro avrebbero dovuto percorrere mi lascia sgomenta e trovo tutto questo una strana coincidenza che una archiviazione accantonerebbe per sempre”.