Se la burocrazia impazzisce, a farne le spese è il contribuente

Se la burocrazia impazzisce

La definizione agevolata è l’argomento all’ordine del giorno, per i contribuenti che hanno debiti con Equitalia. Il provvedimento ha suscitato un tale interesse e risonanza, da aver già registrato un boom di adesioni. Tuttavia questo è ben lungi da risolvere i problemi dell’utenza con il Fisco, come dimostrano alcuni episodi balzati nei giorni scorsi agli “onori” della cronaca.

Quando il debito è un pozzo senza fondo…

Debiti_Equitalia_Cessione_QuintoHai sottoscritto una cessione del quinto per estinguere una pendenza? Non è detto che tu ci riesca emblematica, in tal senso, è la vicenda di un’impiegata 50enne di Mestre.

Tutto è cominciato, spiega Adico (Associazione Difesa Consumatori), quando la contribuente si è vista notificare una cartella da circa 10mila euro per multe e bolli auto non pagati Così, ha dovuto sottoscrivere una cessione del quinto ma, essendo il suo stipendio molto basso, non è riuscita a sanare la pendenza; anzi gli interessi maturati avrebbero causato il secondo avviso di pagamento, peraltro di ammontare analogo. 

Insomma, una nuova doccia fredda per la 50enne di Mestre, che ha deciso di affidarsi ad Adico per fare chiarezza sull’accaduto. “La nostra associata era riuscita a saldare circa metà del debito ma, chiaramente, quest’ulteriore carico fiscale rischia di innescare una nuova, incredibile, odissea. Abbiamo quindi chiesto di beneficiare della rottamazione anche se resta amarezza e sconcerto per dinamiche operative dell’Agenzia di Riscossione non comprensibili”. Così Carlo Garofalini, presidente dell’associazione dei contribuenti.

Se gli Enti non si parlano si scatena una babilonia

Un’altra nota dolente è rappresentata dal livello di comunicazione - non sempre efficace ed efficiente – tra uffici pubblici.  A Fiumicino il signor Vito si è visto recapitare una cartella esattoriale dall’organizzazione che riscuote i tributi in riferimento a una multa risalente ad anni prima. Il punto, però, è che l’uomo l’aveva già pagata.

Per chiarire l’equivoco il contribuente ha dovuto esibire il tagliando attestante l’avvenuto versamento, e ovviamente per farlo ha dovuto perdere una giornata di lavoro.

L’Amministratore Unico della Fiumicino Tributi ha dichiarato che il ruolo è stato cancellato, eppure il signor Vito continua a ricevere cartelle da Equitalia…

A volte la paura può essere una pessima consigliera

Como, un contribuente si vede intimare il pagamento di circa 1.400 euro pena il blocco dell’auto. In molti, per evitare lo spauracchio del fermo amministrativo e delle relative conseguenze, avrebbero versato la somma richiesta.

Tuttavia, se il debito contestato non ha più ragion d’esistere, si tratta di un rospo difficile da ingoiare … così il cittadino, assistito dall’avvocato Paolo Todaro, ha presentato ricorso, sottolineando che le presunte violazioni al Codice della Strada risalivano al periodo 2002/2003, i relativi atti di notifica al 2007, e quindi erano soggetti a prescrizione, essendo trascorso un quinquennio. A nulla è valsa la tesi, sostenuta da Equitalia, secondo cui invece il “periodo finestra” sarebbe di 10 anni.

La buona notizia è che il giudice ha accolto le ragioni del contribuente, attribuendo, caso più unico che raro, per intero le spese processuali all’Agenzia di Riscossione

La redazione