Taranto: nei call center per 2 euro l’ora. Ecco le prigioni 2.0

Lavorare in condizioni umilianti rappresenta quasi una scelta obbligata, quando la società non offre alternative all’altezza della propria formazione. Taranto ha un tasso di disoccupazione giovanile del 60% e, dopo essere stata fatta a brandelli dall’ILVA, la città ha visto “l’esplosione” dei call center. Veri e propri lager 2.0 dopo ci si ritrova costretti a operare sotto stretto controllo per una paga di 2,50 euro lordi.

Circa 7.000 persone sono impegnate al loro interno, nella città jonica. Anche padri di famiglia che, per la vergogna, non riescono a raccontare ai propri figli dove lavorano…