Tributi: le più recenti sentenze che difendono i cittadini

Le regole esistono per essere rispettate. Un principio che, finalmente, viene fatto valere non solo nei confronti dei cittadini, ma anche della burocrazia. Il merito, in questo caso, è della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce. Questa infatti, in due occasioni, ha bacchettato sia Equitalia che l’Agenzia delle Entrate. Ecco, in dettaglio, le relative motivazioni.
 
La sentenza n.2804/02/15, inserendosi in un filone ormai ampiamente consolidato, ha cancellato una cartella esattoriale giudicata non sufficientemente motivata. In proposito si era già pronunciata la CTP di Torino sette anni fa: «la cartella di pagamento la cui lettura risulti criptica e di difficile comprensione viola i diritti del contribuente ed è passibile di annullamento. L'obbligo di una congrua e sufficiente motivazione non è riservato solo agli avvisi di accertamento, atteso che alla cartella di pagamento devono ritenersi applicabili i principi generali indicati per ogni provvedimento amministrativo». In parole povere, Equitalia ha l’obbligo di comunicare chiaramente e in modo esaustivo l’origine del debito.
 
La sentenza n. 2809/02/15 ha invece annullato alcune intimazioni di pagamento per cui non erano stati precedentemente depositati né gli originali né le copie conformi notificate.
 

 

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