Vai in rosso di 100 euro e la banca ti applica 50€ di interessi extra.

Mettiamo che non abbiate un fido, oppure l’abbiate, ma lo sforiate di pochi euro. Grave errore. Per dieci giorni di sconfino di 100 euro si pagano in media 33 euro fra commissioni e interessi, ma la cifra può toccare i 50 euro e mezzo (Unicredit 50,46 euro, Mps 50,51 euro). Per paradosso, tanto vale sforare (banca permettendo) per lo stesso periodo di mille euro: in quel caso la spesa media sarebbe di neanche cinque euro in più (37,77 euro).
 
È come dire che per dieci giorni di scoperto per 100 euro si paga un interesse effettivo medio del 33%, che può superare il 50%. Nel caso dei mille euro, invece, l’interesse effettivo sui dieci giorni è basso, il 3,7%, ma attenzione a non sforare tanto per un solo giorno: il costo sarebbe di 33,34 euro in media. Insomma: no al rosso di tanti soldi (oltre i 500 euro) per pochi giorni; no al rosso di pochi soldi (meno di 500 euro) per tanti giorni. Il contrario della proporzionalità. 
È l’effetto della Civ, la contestata commissione d’istruttoria veloce, introdotta al posto della commissione di massimo scoperto. 
 
Capitolo conti ordinari. Contengono i costi massimi bancari: sono poco diffusi (il 73% dei conti correnti è a pacchetto nelle prime cinque banche italiane, dice l’Abi), ma utili per capire l’andamento delle spese. Il loro costo annuo (Isc) è in media di 360 euro, contro i 345 di un anno fa (dati al 31 dicembre): +4,3%. 
Ma su dieci banche, sei hanno alzato i prezzi. 
La più cara è la Popolare dell’Emilia Romagna con 755 euro (+7%), segue Cariparma con 450 (+15%), quindi il Banco Popolare con 400 (stazionario). La meno costosa è Bnl con 238 (stabile). Meglio i conti a pacchetto, insomma.