Arrivano le prime sentenze per gli illeciti compiuti dagli istituti di credito. Nei giorni scorsi è toccato a Francesco Maiolini, ex Direttore Generale di Banca Nuova, è stato condannato a otto mesi per usura bancaria. La pena comunque è sospesa. Rinviati a giudizio per lo stesso capo d’imputazione il Presidente Martino Breganze e il Direttore dell’Area Commerciale Rodolfo Pezzotti.
L’inchiesta seguiva vicende avvenute tra il 2009 e il 2010. All’epoca due società videro applicare ai loro conti tassi anomali per un totale di circa 8.000 euro. I vertici di Banca Nuova avrebbero dovuto impedire l’applicazione di interessi illegittimi, superiori al tasso soglia, e quindi usurari. Invece non hanno fatto niente. L’indagine aveva coinvolto anche Francesco Messineo, ex procuratore di Palermo, accusato di violazione del segreto istruttorio. Da qui era scaturiti due procedimenti, uno disciplinare da parte del Csm e uno penale. Entrambi si sono chiusi con l’archiviazione.


Il Milleproroghe contiene anche una misura per tamponare l’emergenza abitativa.
A che servono i tassi soglia, se poi vengono ignorati, facendo crescere a dismisura i costi e le angosce a carico dei consumatori? La domanda è tutt’altro che retorica. Chiedere a chi ha avuto a che fare con le banche per credere. D., una commerciante di Cuneo, per esempio, ha dovuto far fronte a tassi oscillanti tra il 38 e il 100%. Così, nelle scorse settimane ha querelato il suo istituto di credito per usura ed estorsione finalizzata ad appropriazione indebita.
Intanto, l’associazione Federitalia, che offre supporto alle vittime di usura, ha chiesto alla procura di Cuneo il blocco del pignoramento. Infatti, se la commerciante si vedrà portar via i beni aziendali, dovrà smettere di lavorare, senza coprire comunque in misura soddisfacente il debito. E questo potrebbe essere l’inizio della fine.