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Notizie

Niente risarcimento per addetto Equitalia morso dal cane. «Avrebbe dovuto suonare il campanello»

La notizia che stiamo per raccontare sarebbe degna di un pesce d’aprile, ma invece è tutto vero. Un messo notificatore è stato azzannato da un cane da guardia mentre stava consegnando una cartella esattoriale. È successo a Pontremoli, in provincia di Massa e Carrara. L’uomo, entrato nel giardino senza aver citofonato, è stato colpito dall’animale prima che arrivasse il proprietario.
 
Dopo i fatti, il messo si è recato al pronto soccorso, dove è stato medicato. Successivamente ha presentato richiesta di risarcimento al Giudice di Pace. L’istanza, però, è stata respinta. Infatti, prima di introdursi nell’abitazione, avrebbe dovuto suonare al citofono per avvisare della sua presenza.
 
 

La crisi non perdona. Italiani sempre più stanchi e sfiduciati

Le difficoltà (economiche e non solo) logorano le persone. A dimostrarlo, l’aumento del consumo di antidepressivi e di suicidi. Gli allarmanti dati sono stati resi noti durante la presentazione del rapporto Osservasalute 2014.
 
Rispetto a due anni fa, è in crescita il quantitativo di medicinali assunti. «Si è arrivati a 39,1 dosi ogni mille abitanti al giorno. Nel biennio 2011-2012 il valore si era stabilizzato intorno a 36,9». I motivi per cui sempre più persone ricorrono agli antidepressivi sono molteplici. Questa patologia non è più oggetto di “demonizzazione”, e spesso chi ne è affetto viene seguito anche dal medico di base.
 
 
Il suicidio è uno “spettro” che si fa concreto con l’aumentare dell’età. Per quanto riguarda gli uomini, particolarmente a rischio sono gli over 65. Per le donne il periodo più critico è quello compreso tra 70 e 74 anni. «Individuare una spiegazione solo sanitaria al problema sarebbe riduttivo» spiega la prof. Roberta Siliquini, Ordinario di Igiene all’Università di Torino. «La malattia psichiatrica non è l’unico fattore di rischio per il suicidio e le politiche di prevenzione del suicidio non possono essere confinate al solo ambito sanitario. Molto va anche ricercato nella nuova condizione della popolazione anziana: anziani ‘più giovani’ cioè anziani che fino al momento di una eventuale malattia o anche di una fisiologica riduzione delle capacità fisiche e intellettive sono stati particolarmente attivi, ma, contemporaneamente, anziani più fragili. Spesso sono più soli che un tempo, costretti da problemi economici che rendono difficile anche il solo sostentamento, afflitti da polipatologie, inseriti in una società che ha sempre meno tempo per il sostegno».
 

 

L’amara “sorpresa” dei mutui indicizzati in franchi svizzeri

Brutte notizie per chi ha acceso un mutuo con Barclays tra il 2003 e il 2009. In quel periodo infatti l’istituto di credito suggerì alle famiglie di sottoscrivere finanziamenti in euro agganciati al franco svizzero. Il prodotto sembrava particolarmente conveniente perché il Libor, indice di riferimento dei prestiti in franchi svizzeri, era più basso dell’Euribor. In pochi però sapevano che questo mutuo “conteneva” una sorta di derivato.
 
Il contratto prevedeva che, in caso di chiusura anticipata, la parte restante sarebbe stata convertita in franchi svizzeri, al tasso vigente al momento della stipula. Questa somma sarebbe poi stata riconvertita in euro secondo il tasso di cambio dell’estinzione. Gli effetti negativi di questo meccanismo sono emersi alla fine dello scorso anno, quando il franco svizzero ha guadagnato terreno sull’euro. Così, i mutuatari si sono ritrovati a rimborsare cifre salatissime. 
 
Di fatto, Barclays ostacola l’estinzione “prematura” del finanziamento attraverso penali da capogiro. Come sottolinea Altroconsumo, però, questo è illegale, perché in contrasto con l’articolo 120 ter del Testo Unico Bancario. Inoltre, sui mutui “nati” prima del 2007 la penale non può eccedere lo 0,5% della parte restante. L’associazione ha chiesto alla banca di cancellare tale clausola e se non lo farà, si rivolgerà al Giudice.
 
 
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