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Notizie

Legge sul sovraindebitamento, ecco perché può salvare la vita

EsdebitazionePagare i debiti in proporzione alla propria situazione economica

Tecnicamente si chiama esdebitazione, ed è stata introdotta con la legge sul fallimento del consumatore, poco conosciuta fino a qualche tempo fa, e quindi ancor meno utilizzata. 

Oggi però, grazie a una sentenza del Tribunale di Busto Arsizio torna d’attualità, insieme ad alcune, importanti, precisazioni e novità, che, da qui in avanti, possono davvero fare la differenza nella vita di molte persone.

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Ristrutturazione del debito: chi e come può richiederla?

La legge si rivolge ai debitori non soggetti a fallimento, ovvero

  • privati
  • piccoli e medi imprenditori
  • artigiani

Questi hanno la possibilità di presentare in tribunale un piano di liquidazione dei creditori, il cui pagamento, in percentuale, viene gestito da apposite figure specializzate in materia  (avvocati, commercialisti).

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Cosa cambia grazie alla sentenza del Tribunale di Busto Arsizio?

Ristrutturazione_DebitoLa recente decisione del giudice lombardo ha specificato che si può ottenere la ristrutturazione del debito anche se il creditore è uno, e, nello specifico, Equitalia

Perciò, chi si è visto notificare da questa una o più cartelle esattoriali, può chiedere di ridiscuterle, attraverso un piano di rientro finalizzato al saldo e stralcio che, se approvato dal Tribunale, è valido anche davanti all’Agenzia di riscossione. 

Dunque, Equitalia deve accettare l’eventuale ristrutturazione debitoria, che, d’altra parte, vincola il consumatore al rispetto di quanto messo per iscritto (tempistiche e modalità di liquidazione, garanzie di adempimento).

La redazione

 



 
 


«Non mi farò portare via i ricordi di una vita». E incendia la villa prima del pignoramento

La disperazione gioca brutti scherzi. E a volte neanche il sostegno di chi ci è intorno è sufficiente a placarla. La crisi, infatti, ha amplificato l’angoscia e la solitudine di chi è “inseguito” da problemi economici. Ne sa qualcosa Giuseppe Oneda, imprenditore bresciano che nei giorni scorsi ha tentato di incendiare la villa di famiglia, pur di non farla pignorare. «Ecco, adesso potete venire a prendervi la casa», avrebbe detto alla banca, dopo aver appiccato il fuoco. Quindi si sarebbe autodenunciato ai carabinieri. 
A salvare l’uomo (e la casa) dal rogo un vicino, che lo ha visto con la tanica di benzina ancora in mano. Giuseppe Oneda è stato arrestato, e ora si trova nel reparto di psichiatria di Montichiari per ulteriori esami. 
 
Dopo la perdita dell’azienda, quella della moglie
L’imprenditore era proprietario della Omb, azienda che produceva cassonetti per rifiuti fallita nel 2011. Nel frattempo, la moglie Emilia se n’era andata per un cancro nel 2010. Solitudine e difficoltà materiali si sono rivelate un mix esplosivo. Tuttavia Giuseppe Oneda non aveva smesso di preoccuparsi per i suoi dipendenti, e infatti aveva dato via tutto per poterli pagare. 
Così, vicini e amici si erano mobilitati per sostenerlo, umanamente e materialmente. I servizi sociali gli avevano suggerito di presentare domanda per una casa popolare. L’uomo aveva rifiutato, per una sorta di pudore. Eppure avrebbe avuto tutte le carte in regola per ottenerla. Tuttavia prima del tentato incendio alla villa, probabilmente come richiesta estrema di aiuto, aveva chiamato i figli e le forze dell’ordine per annunciare il gesto. 
 

 

Pensioni, sotto quale soglia il creditore non può rivalersi?

Impignorabilita_PensionePensionati debiti da sanare con Banche o Equitalia 

Tra le categorie più esposte all’impoverimento prodotto dalla crisi economica, ci sono i pensionati, costretti spesso a sopravvivere, più che vivere, a causa di pensioni ridotte all’osso, e spese (anche sanitarie) in continuo aumento

Insomma, una condizione già di per sé precaria, che rischia di aggravarsi ulteriormente, quando si aggiungono anche debiti da sanare, nei confronti delle banche o di Equitalia.

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Qual è la cifra minima sotto cui la pensione non può essere toccata?

La Costituzione riconosce ai pensionati il diritto a  mezzi di sostentamento adeguati alle loro esigenze

D’altra parte, questo non ha implicato l’impignorabilità assoluta della pensione, come ha spiegato la Corte Costituzionale, ma solo quella della soglia minima al di sotto della quale è compromessa un’esistenza decorosa e il soddisfacimento dei bisogni primari

Tuttavia, definire a quanto corrisponda detta soglia è a discrezione del legislatore. Nel frattempo, è stato il giudice a determinarla concretamente, fissandola a 525,89 euro, che corrispondono all’ammontare della pensione minima: al di sotto di questa cifra, i creditori non possono rivalersi

Se invece la cifra è superiore, si può procedere con il pignoramento, per un massimo di un quinto della parte eccedente i 525 euro, in caso di debiti non esattoriali. 

Se il debito è invece di natura esattoriale, la quota pignorabile è di un decimo per pensioni fino a 2.500 euro, di un settimo tra 2.501,00 e 5.000, e di un quinto se l'importo supera i 5.000 euro.

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