Agrigento: legge Salvasuicidi protegge la casa, e taglia il debito del 50%

Il Covid19 ha reso l’indebitamento una realtà tristemente trasversale

Può investire, infatti, tutti. Non solo chi ha un lavoro precario, ma anche i fortunati con contratto a tempo indeterminato impegnati nel settore privato, imprenditori e liberi professionisti. Che fare quindi quando si innesca un circolo vizioso per cui non è più possibile far fronte a multe, tasse, finanziamenti sottoscritti anni prima, ed eventuali mutui richiesti proprio per estinguere i propri debiti?

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 Nel 2012 è stata varato un provvedimento (la cosiddetta Legge Salvasuicidi, la n.3/2012) destinato a porre un argine a queste dinamiche, ribadendo il principio – apparentemente banale ma nei fatti, invece, sistematicamente trascurato – per cui ciascuno ha il diritto di pagare in base alla propria disponibilità economica, per estinguere i debiti pregressi. Infatti, la possibilità di ricominciare – a vivere e produrre – non è meno importante o meritevole di tutela rispetto all’esigenza dei creditori di essere rimborsati.

Purtroppo però, la legge sul sovra-indebitamento è ancora sconosciuta ai più, quindi poco utilizzata. Ecco perché è importante contribuire a informare e dare risonanza alle case history positive. L’ultima in ordine di tempo si è verificata ad Agrigento, dove, grazie all’intervento di Federconsumatori, una famiglia ha scongiurato la (s)vendita all’asta della casa in cui vive. L’intervento dei legali dell’associazione, infatti, ha consentito un taglio di oltre il 50% del debito iniziale (114mila euro). I restanti 49mila euro dovranno essere rimborsati in 8 anni.

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