Come funziona il pignoramento telematico dei beni?

Che succede quando l’ufficiale giudiziario suona alla porta?

Pignoramento-telematicoIl debitore è tenuto a collaborare, consentendogli di accedere ai locali di sua proprietà e verificare l’esistenza di beni dal valore commerciale apprezzabile, la cui vendita può essere espletata in tempi rapidi. Può trattarsi di mobili, gioielli, veicoli, che restano in custodia al privato senza poterli utilizzare. In un secondo momento i beni vengono presi in consegna dall’Istituto Vendite Giudiziarie e diventano oggetto di un’asta ad hoc.

Tale procedura sulla carta è ineccepibile, ma nella pratica spesso risulta di difficile attuazione, in quanto il debitore nasconde altrove i beni di sua proprietà, simulando una situazione vicina all’indigenza. Così il DL 83/2015 ha introdotto una seconda opzione, vale a dire il pignoramento telematico.

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L’ufficiale giudiziario, senza muoversi dalla propria scrivania e dietro autorizzazione del Tribunale, può consultare l’Anagrafe Tributaria prendendo visione dei beni nella disponibilità del debitore e scegliendo quelli da pignorare. Viene così disposto l’obbligo, per questo, di consegnarli entro 10 giorni unitamente ai documenti che ne certificano la proprietà, all’IVG di competenza.

Il creditore può comunque scegliere di ricorrere all’assegnazione diretta del bene - o dei beni – di proprietà del debitore. Presentando un’istanza di assegnazione entro 45 giorni dall’iscrizione a ruolo. Spetta comunque al Tribunale decidere se accogliere la richiesta o meno, a seguito della comparazione tra il valore di questi e la somma pendente.

Come evitare il pignoramento dei beni?

Se l’ufficiale giudiziario ricorre alla procedura telematica è praticamente impossibile. Se invece viene seguito il canale consueto, il debitore può tentare di stabilire un accordo con il creditore entro 90 giorni dalla ricezione dell’atto.

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