Covid19: cosa cambierà con il Decreto Sostegno?

Del doman non v’è certezza

9-marzo-Decreto-SostegnoÈ questa la prima e più ampia consapevolezza che ci ha consegnato la pandemia. La precarietà (economica, sociale, familiare) è diventata granitica al pari dell’archetipo del posto di lavoro in banca o nel pubblico. Così, nonostante il Governo Draghi si sia insediato ormai quasi da un mese, ancora non è dato sapere se - ed in che termini – verranno ripristinati i ristori destinati ai lavoratori autonomi, e cosa ne sarà della notifica delle cartelle e della riscossione dei debiti congelati da un anno.

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Allo stato attuale il Decreto Sostegno, chiamato a rimpiazzare il Ristori Cinque, si articola in 26 articoli ed è in fase di riscrittura/integrazione. Ecco alcune delle principali misure che, salvo imprevisti, il provvedimento dovrebbe ufficializzare.

Sono previsti contributi a fondo perduto compresi tra 1.000 e 150mila euro per i titolari di Partita Iva con ricavi entro 5 milioni di euro, e perdite inferiori al 33%. Nello specifico la cifra assegnata a ciascun beneficiario sarà calcolata in relazione alla differenza tra il fatturato registrato nel primo bimestre del 2021 e lo stesso periodo del 2019.

Per quanto riguarda le cartelle esattoriali, invece, i pagamenti sospesi dovranno riprendere dopo il 30 aprile. Intanto, però, il 1° marzo sono ripartite le notifiche dei debiti maturati nell’ultimo anno.

Chi aveva usufruito del saldo e stralcio, invece, dovrà versare entro il 31 luglio 2021 le rate relative al 2020, ed entro il 30 novembre quelli riguardanti il 2021.

Ultimo ma non meno importante, potrebbero essere cancellare tutte le cartelle “nate” tra il 2000 e il 2015.

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