Equitalia chiedeva 100mila euro ma il debito era prescritto. Vittoria per famiglia salernitana

Le cartelle erano talmente datate che interessi e sanzioni superavano le imposte originarie

Iscrizione-ipotecaria-EquitaliaQuesta la paradossale situazione in cui si è trovata una famiglia di Scafati (Salerno), che si era vista addebitare svariate cartelle esattoriali per un ammontare di 100mila euro. Assistita dallo Sportello Tutela Aziende e Cittadini (STAC) di Scafati ha però presentato ricorso e lo ha vinto, ottenendo la cancellazione di una parte cospicua della somma (70mila euro). Si è posta così la parola fine a tre anni caratterizzati da ansia e incertezza, in cui perdere tutto sembrava un’ipotesi destinata ad acquistare concretezza.

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Un incubo causato da debiti vecchi più di 20 anni

Tutto comincia nell’ottobre 2015, quando alla famiglia viene notificata l’imminente iscrizione ipotecaria da parte di Equitalia. Lo sconcerto è inevitabile: l’importo è infatti considerevole, e dunque difficile da gestire quando, come in questo caso, c’è una sola fonte di reddito. Peraltro le cartelle emesse dall’agente di riscossione risalgono al 1995.

Dopo un più attento esame, però, emerge che “non tutto è perduto”

La famiglia, avvalendosi del supporto dell’avvocato Valentina Vitaglione, che collabora con lo STAC, scopre che la maggior parte delle cartelle è prescritta, come pure, in alcuni casi, interessi e sanzioni. Si ricorre quindi alle vie legali per contestare il preavviso di iscrizione ipotecaria, ma la Commissione Provinciale di Napoli non emette il verdetto sperato.

I contribuenti procedono comunque al ricorso e vedono i loro sforzi premiati. La Commissione Tributaria Regionale della Campania decurta una quota sostanziosa del debito iniziale, e impone a Equitalia il pagamento delle spese processuali.

Venuta meno la spada di Damocle del debito, e al netto dell’ovvio sollievo per l’epilogo della vicenda, viene spontaneo chiedersi: chi pagherà per i danni psicologici subiti dalla famiglia in tre anni? Chi risarcirà loro le notti insonni e il logorio mentale determinato dall’attesa e dall’incertezza?

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