L’azienda era chiusa, ma non per l’Inps. Dopo 15 anni pretende i contributi

Se analizzato attraverso la lente del buonsenso, qualunque problema può essere affrontato e tamponato

Annullamento-debito-Agenzia-Entrate-RiscossioneAnche se riguarda un debito da quasi 90mila euro che ti piomba in testa con l’imprevedibilità di un fulmine nel bel mezzo di una giornata assolata.

Così, un artigiano ex titolare di un’azienda di impianti elettrici della provincia di Forlì si è visto richiedere da Agenzia delle Entrate Riscossione 84mila euro relativi alla sua attività di imprenditore conclusasi ormai dal 2006.

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L’uomo, all’epoca, aveva seguito l’iter burocratico inerente la chiusura dell’azienda artigiana, e successivamente era stato assunto come lavoratore dipendente.

Per qualche inspiegabile motivo, però, l’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) era all’oscuro di tutto, e così, ad un certo punto, ha preteso il pagamento di ben 15 anni di cartelle esattoriali.

Ovviamente il contribuente si è rivolto ad un legale, ed attraverso questo ha chiesto e ottenuto la cancellazione retroattiva (a partire dal 31 dicembre 2006) delle cartelle notificate. La questione si è così risolta senza che venisse coinvolto il tribunale.

Un esempio, questo, di come una questione fiscale potenzialmente delicata ed a rischio di “pantano burocratico”, possa essere sbrogliata facilmente se ambo le parti collaborano.

La redazione

 

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