«La mia azienda è fallita, ma ho denunciato comunque l’usura bancaria. E non sono solo»

Ci sono fenomeni che sono come l’aria

Esistono e proliferano anche se spesso appaiono evanescenti e inconsistenti come l’aria: l’usura è tra questi. Essa comporta il prestito di somme di denaro applicando tassi d’interesse illegali, che rendono il rimborso difficile se non impossibile. Così, detta attività è stata inclusa tra i reati penali, e disciplinata dall’articolo 644 del codice penale.

Più nello specifico, la legge che riguarda l’usura bancaria è la 108 del 7 marzo 1996, che ha cambiato notevolmente la regolamentazione del fenomeno nell’ambito dell’ordinamento giuridico italiano. Secondo stime, nell’80% dei casi non è il cittadino a essere in debito, ma l’istituto di credito; il problema è: come accertare le responsabilità in campo.

In questi giorni un imprenditore di Galzignano Terme (Padova), sostenuto da Confedercontribuenti, ha deciso di denunciare l’istituto di credito e lottare per ottenere giustizia anche se la sua azienda è fallita.

All’origine di tutto l’accusa di usura aggravata pendente su 3 direttori di filiale e 2 istituti di credito. La vicenda si inserisce nell’ampia casistica affrontata da Confedercontribuenti-Veneto, che ha calcolato come circa l’85% dei casi esaminati siano viziati da anomalie e illeciti civili e penali.

Dopo aver effettuato la denuncia, però, non possono “spegnersi i riflettori” dell’attenzione degli inquirenti; gli imprenditori non possono essere lasciati soli, e le tante misure proposte dall’associazione Confedercontribuenti per contrastare il fenomeno sono ancora ferme su un tavolo, che è quello del Commissario Antiusura e Antiracket del Ministero, che ancora non è stato nominato.

Il problema di fondo è rappresentato da un eccesso di burocrazia, che di certo non aiuta chi si ritrova a fare i conti con la Spada di Damocle di una vendita all’asta, il più delle volte al ribasso anche del 50%. A sottolineare questa inquietante faccia del fenomeno è Maurizio Ciaculli, coordinatore nazionale di Confedercontribuenti antiusura e antiracket.

L’auspicio è che il moltiplicarsi di denunce e segnalazioni da parte di imprenditori ed ex imprenditori possa rappresentare la leva per scoperchiare il fenomeno e portare all’attenzione dell’opinione pubblica il fenomeno dell’usura bancaria, facendo acquisire una coscienza condivisa di quelli che sono responsabili di una piaga a dir poco odiosa. 

Come scongiurare la morte creditizia e liberarsi della Centrale Rischi?

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