LE IMPLICAZIONI PER I SOGGETTI SEGNALATI IN CR

La Centrale Rischi è lo specchio della grandezza e della qualità dei rapporti che intratteniamo con il sistema creditizio. Essere segnalati può comportare molte cose, dipende da cosa viene segnalato.
 
 

IPOTESI DI SEGNALAZIONI POSITIVE

Come detto in alcune pagine di tuttocentralerischi.it segnalazioni positive sul nostro conto fanno bene al nostro merito creditizio. Abbiamo infatti in questo caso un buon andamentale, dimostrato nel tempo di pagare puntualmente le rate e di non abusare delle linee di credito concesse. 
 
Possiamo anche dimostrare di avere affidamenti più o meno contenuti, o anche importanti ma se sempre onorati comunque in linea con i nostri mezzi. 
 
Pensate a quelle banche che spesso ci valutano non per la dichiarazione dei redditi, non in virtù di bilanci plasmati secondo le esigenze del momento, non in virtù di garanzie (magari importanti ma poco liquide)...ma proprio in virtù del nostro passato di pagatori puntuali. 
 
Provate a pensarci: preferireste prestare del denaro a qualcuno che ha sempre onorato i suoi impegni (da anni) o a qualcuno che magari sulla carta vale tanto ma di cui non si riesce a scorgere la sua fedeltà agli impegni? Pensate che ci sono istituti, che sopratutto per linee chirografarie, non procedono se non esiste uno storico su almeno uno dei soggetti richiedenti/collegati. 
 
Il nostro biglietto da visita...è il concetto alla base della stessa Centrale Rischi come l'ha voluta intendere Banca d'Italia (un sistema informativo per valutare meglio il rischio di credito e per rendere più stabile il sistema creditizio). 
 
Se appartenete alla categoria di soggetti che hanno segnalazioni regolari dovete solo difendere questo "status"....pagando sempre regolarmente, mantenedo un atteggiamento sempre trasparente con le banche partner, e in caso di difficoltà anticipando tale possibilità parlando direttamente con chi vi affida (prevenite le segnalazioni, dialogate con la banca!). Non dimenticatevi però di mantenere sempre monitorata la vostra Centrale Rischi, fatelo sempre, fatelo ogni volta che andate in banca e almeno una volta l'anno richiedetela a Banca d'Italia se c'è qualcosa che non vi convince.
 
 

IPOTESI DI SEGNALAZIONI NEGATIVE

Sgombriamo la mente da due luoghi comuni: uno che alla banca interessa escutere le garanzie, non è così (alla banca interessano clienti che pagano e aggiungo con malizia: interessano anche i clienti che non pagano/sconfinano saltuariamente, rimpinguando il conto economico della banca senza però mai destare preoccupazione). 
 
Scusate la digressione...il secondo luogo comune è che utilizzano la minaccia della segnalazione in Centrale Rischi per ottenere ciò che vogliono...quello che ho notato io è invece un'altra cosa: spesso segnalano erroneamente per imperizia o per errata interpretazione delle direttive di Banca d'Italia. 
 
Le errate segnalazioni sono un rischio: per la banca, per il sistema nel suo complesso, per Banca d'Italia, e per il cliente (che può richiedere i danni). Detto questo dobbiamo scindere fra segnalazioni negative e segnalazioni estremamente negative.
 

Segnalazioni negative:

Piccoli e brevi ritardi (spesso causati da ragioni tecniche). Non hanno un grande peso, se non per i soggetti che poi devono pagare le more...le banche tollerano anche di buon grado questa situazione; questi fenomeni vanno valutati per quello sono, pesati in un certo modo solo se sono troppo ricorrenti e diffusi su tutte le banche e su tutte le linee. Alla banca non comportano accontonamenti, aumenti del patrimonio di vigilanza o altro, quindi non toccano le loro "casse". 
 
Banca d'Italia definisce "periodo di grazia" lo sconfino/insoluto minore di 30 gg....credo che questa definizione ci dia il senso del loro peso e delle implicazioni per il cliente.
 
Sconfini e insoluti anche continuati ma per periodi non superiori a 90 giorni (oltre questi termini scatta la codifica 81 e da giugno 2010 il COD 826-830 se contestato-non contestato). In quest'ottica direi poi di distinguere fra insoluti che riguardano linee di credito autoliquidanti e/o a revoca e quelle a scadenza (sopratutto se di medio/lungo periodo e rimborsabili dietro rimborso programmato (rate!). 
Le prime sono tollerate maggiormente, le seconde no, o comunque molto meno! Questo implica per il cliente una scelta: se dovete sconfinare o andare insoluti non fatelo sui mutui, sui leasing, ecc...su tutte quelle linee con delle rate e di medio lungo termine. La banca una volta stipulato il contratto di mutuo (per esempio) è costretta a stare con voi per 20-30-40 anni (figuriamoci se è felice di avere un cliente che paga quando vuole)...a revoca, se non siete buoni clienti, vi può "allontanare" quando vuole.
 
Rischi su autoliquidanti crediti scaduti ma pagati nel mese: in Italia, e sopratutto in questo periodo di crisi sono la normalità per le imprese (ridotte a fare da banca ai propri clienti ed essere finanziate dai propri fornitori). 
Per esempio le fatture portate allo sconto scadono e la banca non viene rimborsata nei termini previsti delle anticipazioni fatte...direi che in questi casi non c'è da allarmarsi, ma l'invito è monitorare i debitori ceduti e sopratutto ricordare che i crediti concessi in virtù di "effetti", se quest'ultimi vanno impagati, vengono girati sui rischi a revoca....sulla cassa quindi, con rischi di sconfini improvvisi, importanti, e sanabili solo nell'arco di diversi mesi.
 
Rischi su autoliquidanti crediti scaduti impagati: attenzione, questi impagati potrebbero andare a breve a riversarsi sulla cassa generando sconfini pesanti e difficilmente sanabili.
 
Struttura dell'indebitamento in tensione: spesso le imprese non si soffermano su questo aspetto,le banche si...una struttura finanziaria scorretta, sbilanciata, e minacciata da improvvisi riduzioni di affidamento è paradossalmente uno dei motivi per cui le banche preferiscono assumersi rischi minori negando affidamenti di medio lungo (un circolo vizioso quindi). 
 
Da aggiungere poi che spesso le aziende finanziano gli investimenti con i fidi di cassa, e su questi lavorano costantemente a "tappo" con il rischio ulteriore di vedersi addebitare le anticipazioni su effetti andati impagati. La minaccia è seria per quelle imprese che non sanno programmarsi, monitorare il proprio portafoglio clienti, e creare una duration finanziaria adeguata. L'implicazione per l'impresa è evidente: un rating più basso, linee di credito limitate (per importo e qualità), costi maggiori.
 
Derivati finanziari: in assoluto non costituiscono una pregiudizievole, ma per alcuni di essi può significare essere esposti per importi molto importanti, crescenti e fuori controllo. Vanno valutati in funzione del rischio che coprivano e della forma contrattuale che assumevano (in questi casi è sempre meglio avere un atteggiamento trasparente verso chi ci affida).
 
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