Paghi i debiti? Potresti comunque subire il pignoramento

Rottamare le cartelle NON significa sempre poter tornare a dormire sonni tranquilli

Pignoramento-cc-AerNon c’è un nesso di automatismo tra i due scenari, e il motivo risiede nell’articolo 3 del D.L. n.119 del 2018, che disciplina la rottamazione ter. Così, i contribuenti che hanno versato la prima rata della definizione agevolata entro il 31 luglio 2019 hanno evitato l’aggressione dei beni mobili e immobili solo se Agenzia delle Entrate Riscossione era l’UNICO soggetto creditore.

Leggi anche

Fermo amministrativo: la verità sui contribuenti esentati

Il quadro cambia in modo significativo se, invece, il Fisco si inserisce in una procedura di esproprio avviata da terzi (banche o persone fisiche), a precisarlo è stato proprio l’agente di riscossione rispondendo all’interpello n.266 di quest’anno. Quindi, in tal caso, non rileva l’essere virtuosi e puntuali nel pagare le rate della rottamazione.

Stipendio e pensioni possono essere pignorati?

La risposta è sì. Ma c’è una buona notizia: non possono essere espropriati per intero, ma solo per una quota calcolata in riferimento all’assegno sociale, il cui ammontare viene aggiornato annualmente tenendo conto di molteplici variabili. Nello specifico, stipendio e pensioni possono essere pignorati nella misura di un quinto, se accreditati su conto corrente dove non siano depositate altre tipologie di rendita, solo per somme eccedenti 1379,49 euro  (l’equivalente del triplo dell’assegno sociale 2020).

Ti potrebbe interessare

Cartella esattoriale pesante? Il Fisco incassa poco o niente

La redazione