Quando un’asta giudiziaria ti fa perdere non solo la casa, ma anche la fiducia nelle istituzioni

C’è qualcosa di peggio che veder evaporare speranze e aspettative suscitate da promesse altrui?

Difficile rispondere, soprattutto se è in gioco la sopravvivenza. La vicenda di Silvio Buttiglione, ex imprenditore di origini pugliesi residente a Pescara, testimonia la distanza spesso incolmabile tra le parole e le azioni dei personaggi politici. Se le prime si esauriscono in proclami vuoti come gusci e strumentali, per il cittadino l’impatto con la realtà si rivela devastante. Dopo anni di tira e molla, infatti, fra un mese l’uomo dovrà abbandonare la casa in cui vive, e che si è illuso fino all’ultimo di poter difendere dai creditori. L’immobile è stato venduto a maggio scorso per 142mila euro, a fronte di un prezzo iniziale di 240mila.

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Hanno vinto gli speculatori, anche grazie all’inqualificabile assenza dei politici

Per comprendere con quale situazione ha dovuto fare i conti Silvio Buttiglione è sufficiente citare un dato. A maggio 2014, in occasione della prima asta, confluirono al Tribunale di Pescara Beppe Grillo e circa 500 parlamentari e attivisti Cinque Stelle. All’ultima e decisiva asta di quattro mesi fa, invece, c’erano solo una senatrice, un consigliere regionale e due consiglieri comunali del movimento.

Quattro anni fa, in piena campagna elettorale, Beppe Grillo aveva annunciato l’avvio di una colletta per scongiurare la perdita della casa da parte di Silvio Buttiglione. In realtà la raccolta è cominciata solo pochi giorni prima dell’ultima asta, quando era ormai chiaro che non sarebbe stato possibile influire sul corso degli eventi.

“In questi anni sono andato avanti grazie alla fiducia e alla speranze trasmesse dalle dichiarazioni di Beppe Grillo. Avevo delle aspettative: che senso ha promettere, se si sa di non poter mantenere, mi chiedo?”.  Una domanda, questa, più che lecita, e che evidenzia come il tema delle aste giudiziarie sia appetibile al pari di carne fresca. Non solo per chi vuole acquistare immobili a basso prezzo, ma anche per chi, in politica, si nutre di facili consensi.

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