Reddito di Cittadinanza: stangata in vista per i furbetti?

Tra i buoni propositi di una legge e la sua applicazione, c’è di mezzo un oceano…tempestoso

Pignoramento-Reddito-di-CittadinanzaIn molti avevano sinceramente guardato con fiducia e speranza al varo di una misura quale il Reddito di Cittadinanza. Buona parte dell’opinione pubblica era convinta che questo strumento sarebbe stato la chiave di volta per contrastare la povertà diffusa e silenziosa che si annidava tra le pieghe della società. Sarebbe stato possibile, finalmente, potersi sostentare grazie all’aiuto statale in attesa di rientrare nel mondo produttivo, confrontandosi nuovamente, ed in modo attivo e dignitoso, con il mercato del lavoro.

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Purtroppo, cronache e prime pagine dei giornali, negli ultimi due anni, ci hanno spesso restituito una realtà ben diversa. Una realtà fatta di gente che percepiva il Reddito di Cittadinanza senza averne bisogno. O che, dopo un’iniziale fase di necessità, trovava nuovamente un’occupazione (stabile), ma decideva di (man) tenere il piede in due staffe. Sommando allo stipendio il sussidio, sostanzialmente sottratto a qualcuno che ne avrebbe avuto realmente diritto.

Nei giorni scorsi è stata resa nota una sentenza emessa in merito dalla Corte di Cassazione; gli Ermellini hanno condannato una donna a restituire le somme indebitamente percepite a titolo di Reddito di Cittadinanza in quanto, contestualmente, percepiva uno stipendio in qualità di lavoratrice dipendente. È stato quindi deciso il pignoramento del conto corrente.

Intanto, il Governo Draghi prepara delle modifiche alla disciplina del Reddito di Cittadinanza: le maglie dovrebbero stringersi per garantire che i percettori si impegnino concretamente per reinserirsi nel mondo del lavoro attraverso costanti contatti con il Centro per l’Impiego di riferimento.

In pratica, chi riceve il sussidio dovrebbe recarsi frequentemente presso il proprio Centro per l’Impiego in modo da essere informato in tempo reale sulle offerte di lavoro pertinenti al suo profilo.

Tuttavia, sebbene sulla carta questo criterio appaia utile ed efficace, potrebbe presentare degli elementi di criticità. Infatti, anche ammettendo che i diretti interessati si dimostreranno tempestivi nel raccogliere le informazioni dal Centro dell’Impiego, e seriamente intenzionati a ricominciare a lavorare, potrebbe manifestarsi un problema di sovraccarico di compiti e carenza di personale da parte di queste agenzie territoriali. Infatti, a gennaio i cosiddetti navigator verranno mandati a casa.

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