Rimborso più rapido per le vittime della crisi degli istituti di credito?

Probabili schiarite all’orizzonte per i risparmiatori colpiti dal crack delle banche

Rimborso-risparmiatori-bancheUn emendamento al Decreto Milleproroghe consegnato nei giorni scorsi in Commissione Affari Costituzionali e Bilancio prevede infatti l’accelerazione dell’iter di rimborso. La votazione è attesa a breve, ma le probabilità che la misura venga approvata sono cospicue, in quanto il testo è scaturito da un dibattito all’interno della maggioranza.

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Risoluzione crack banche: si lavora su due strade

Il termine ultimo per la stesura del regolamento inerente il fondo varato dal Governo Gentiloni è slittato al 31 gennaio 2019. Nel frattempo, però, viene offerta la possibilità, ai risparmiatori vittima del crack delle due banche venete e dei quattro istituti regionali, di ottenere in tempi stretti un risarcimento del 30% dalla Consob. Il tetto massimo è di 100mila euro.

Possono beneficiare di questa corsia accelerata i risparmiatori che hanno ricevuto un verdetto favorevole dall’Arbitro per le Controversie Finanziarie.

Il provvedimento scaturisce dalla volontà di ampliare il più possibile il numero dei beneficiari del rimborso. Tuttavia, come rileva Il Sole 24 Ore, per raggiungere effettivamente l’obiettivo sarà necessario reperire ulteriori fondi. La cifra necessaria stimata è di 400 milioni di euro, da “spalmare” sul prossimo triennio.

Conviene rivolgersi all’Autorità Anticorruzione dei Micro-Investitori?

La risposta è sì, se si esaminano i numeri resi noti ad agosto. Hanno infatti ottenuto un risarcimento integrale circa 300 dei risparmiatori travolti dalla procedura di risoluzione di Banca Etruria, Banca delle Marche, CariChieti e CariFerrara. Questi avevano sottoscritto obbligazioni subordinate.

Potevano rivolgersi all’Autorità Anticorruzione quanti percepivano un reddito annuo massimo di 35mila euro, quelli che detenevano un patrimonio inferiore a 100mila euro, o i possessori di obbligazioni sottoscritte dopo il 12 giugno 2014. Tali soggetti erano stati esclusi dal provvedimento inerente il ristoro dell’80%.

Erano stati ammessi contestualmente anche coloro i quali volevano provare a ottenere un rimborso totale, pur avendo i requisiti per beneficiare del parziale.

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