Stai per perdere la casa? Ecco quali sono i tuoi diritti

Diritti del debitore Diritto_di_abitazione

Spesso utilizzato dai creditori a mo’ di ricatto, il pignoramento è un provvedimento che cambia irrimediabilmente la vita di chi lo subisce
 
Ma che succede dopo che la macchina burocratica è stata avviata? È possibile continuare a vivere nell’immobile? Proviamo a fare il punto sui diritti del debitore e sulle recenti sentenze in materia.
 
Solitamente dopo la comunicazione di pignoramento è proprio il debitore ad assumere il ruolo di custode dei beni sottoposti alla misura e dei relativi accessori. Questo, ovviamente, senza ricevere alcun compenso. Tuttavia, su specifica richiesta del creditore, il giudice dell’esecuzione può  scegliere come custode un’altra persona. 
 
Per restare a vivere nell’immobile pignorato, è necessario che il debitore ottenga un’apposita autorizzazione dal giudice, fermo restando che detto permesso può essere successivamente ritirato
 
D’altra parte, in caso di rigetto, è possibile ovviare al problema offrendosi di pagare una sorta di canone mensile d’affitto. Comunque, nessuna decisione può esser presa senza aver precedentemente consultato tutte le parti in causa, compreso l’eventuale aggiudicatario.
 
Nei mesi scorsi una società ha interpellato l’autorità giudiziaria di Taranto per far sì che i debitori versassero una somma per continuare a vivere nell’immobile. Questo però ha rigettato la richiesta (sentenza n. 269 del 18 settembre 2014).
 
Il Tribunale del capoluogo salentino ha quindi confermato la tendenza delineata dall’articolo 560 del codice civile, ovvero «garantire la tendenziale prevalenza del diritto di abitazione rispetto al diritto di credito vantato dai creditori». In particolare, «tutelare il diritto di abitazione del debitore esecutato limitatamente per il periodo che intercorre fra il pignoramento e la vendita coattiva».
 
 
da redazione